FIRENZE – Soldi e posti di lavoro in quantità considerevoli. Enel sarebbe intenzionata ad andare oltre il 2024 per le concessioni estrattive delle risorse geotermiche. La società energetica vorrebbe garantirsi una durata decennale.

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In cambio è disposta a mettere sul piatto della bilancia 3 miliardi di investimenti. In più, si potrebbe prospettare per le aziende toscane la possibilità di un accordo diretto con Enel, riducendo i costi dell’energia. La Toscana, tra la Val di Cecina e l’Amiata, è di gran lunga la più grande produttrice italiana di risorsa geotermica. La Regione, dopo anni passati a mappare le aree idonee per lo sfruttamento di questa fonte rinnovabile, sarebbe interessata a perseguire strada e vorrebbe che la possibilità di trattare direttamente con le imprese del territorio, fosse inserita nei nuovi bandi di gara: a prescindere dal collaborazione con Enel. Un affare, viste le potenzialità, che fa gola anche ad alcuni colossi francesi del settore.

L’ultima parola spetta al Governo, ma l’assessore all’Ambiente, Monia Monni, pochi giorni ha affermato: “Si tratta di una risorsa che vogliamo valorizzare. Sul tema della salute ha scontato sindromi Nimby e Nimto ma ormai esistono studi approfonditi, a partire dall’indagine InVetta, in grado di stabilire che non vi sono impatti significativi sulla salute derivanti dall’attività geotermoelettrica”. Stessa convinzione dettata dalle amministrazioni interessate. Convinzione dettata anche dalla copertura data dalla geotermia sul fabbisogno regionale: circa il 30%.

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