gdf-li-boaelbaEvasione fiscale diffusa nella gestione dei posti barca all’Isola d’Elba: la Guardia di Finanza di Livorno ha scoperto che oltre 800 unità navali hanno noleggiato boe per l’attracco senza che fossero emesse ricevute fiscali. Evaso così più di mezzo milione di euro. È quanto risulta da un monitoraggio costante sui noleggiatori di posti barca presso boe ancorate al fondale marino.

L’intervento delle Fiamme Gialle Nella regola, viene spiegato dalla Gdf, chi svolge questa attività per l’ormeggio deve avere concessione demaniale e idonea documentazione che delimiti l’area in uso e solitamente, nell’ormeggio a mezzo boa marina, l’attività espletata consiste sia nel noleggio della boa che nel traghettamento del cliente dal molo all’imbarcazione, per un prezzo che varia dai 20 ai 60 euro al giorno, a seconda delle dimensioni del natante e del periodo dell’anno. All’Elba risultano attivi circa 20 campi boe, gestiti sia nella forma di ditte individuali sia di circoli nautici sia di campeggi e hotel.

L’operazione «Il conseguente approfondimento – si legge in una nota -, eseguito analizzando meticolosamente la documentazione reperita presso le sedi aziendali, ha permesso di ricostruire le prestazioni rese e constatare ricavi non dichiarati all’Erario ammontanti a più di 500 mila euro, con la mancata emissione nell’arco dei cinque anni di oltre 800 ricevute fiscali per i relativi attracchi alle boe galleggianti. Le attività poste in essere hanno permesso, inoltre, l’individuazione di due lavoratori in nero. In questo caso, i buoni lavoro utilizzati dal datore di lavoro per regolarizzare la prestazione lavorativa dei due soggetti, in effetti, recavano una data di inizio della prestazione stessa risultata essere di molto successiva rispetto alla data effettiva».

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