Hanno tentato di fingersi turisti due delle cinque persone bloccate ieri dopo il fallito colpo in una agenzia della banca Mps nel senese. Adesso si indaga su possibili complici della banda. I due hanno cercato con questa scusa di eludere i controlli del posto di blocco attivato dalle forze dell’ordine a due chilometri circa da dove avrebbero tentato, all’alba di ieri, di scassinare il bancomat della filiale Mps di Pianella, frazione di Castelnuovo Berardenga.

Parenti inesistenti prima hanno dichiarato di essere in viaggio verso Firenze per andare a trovare una zia, poi che stavano andando a trovare un parente a Siena di cui non sapevano indicare nè il nome, nè il recapito. I due non avevano nemmeno i telefonini, dettaglio che ha fatto insospettire gli uomini della polizia che li hanno arrestati, anche in seguito a un accurato controllo dell’auto, che ha rivelato la presenza nella scocca del motore di una radio che si attivava con un pulsante e che permetteva ai malviventi di dialogare con gli altri componenti della banda. Alla caccia all’uomo hanno partecipati Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza: dopo il primo componente del quintetto, preso quasi in flagrante grazie anche alla segnalazione fatta alle forze dell’ordine dall’uomo che abita sopra alla filiale (guarda), e i due ”turisti”, sono stati anche gli ultimi due che erano scappati a piedi e si erano nascosti nei boschi.

La banda specializzata in carcere I cinque, tutti italiani tra i 28 e i 41 anni sono ora nel carcere senese di Santo Spirito con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso. Uno di loro, era considerato il fabbro della banda e aveva costruito attrezzi ad hoc per scassinare i bancomat, dettaglio che secondo gli inquirenti, rivela che la banda fosse specializzata in colpi del genere. In particolare i piedi di porco erano stati costruiti artigianalmente per agganciare e scardinare il bancomat. Sull’auto lasciata accanto alla filiale di Pianella, le forze dell’ordine hanno trovato anche fiamme ossidriche, flessibili, navigatori satellitari, apparecchi radio e ricetrasmittenti. Le indagini proseguono ora per individuare altri possibili complici che non hanno partecipato al colpo nel senese ma anche per cercare di individuare se i cinque malviventi abbiano commesso altri colpi in Toscana.

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