Si terrà a Siena il 18 maggio il primo processo in Italia con imputati pubblici ufficiali per il reato di tortura (introdotto nel 2017) che vede coinvolti 5 agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di San Gimignano. Tortura, lesioni aggravate, falsi ideologici, minacce aggravate e abuso di potere nei confronti di un detenuto tunisino in isolamento per reati legati allo spaccio di droga; con queste accuse oggi i 5 agenti sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Siena Roberta Malavasi.

L’accusa: «Trattamento inumano e degradante» «I fatti contestati risalirebbero all’ottobre del 2018 quando il detenuto doveva essere trasferito a una cella all’altra. Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri dieci agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di massima sicurezza di San Gimignano le cui posizioni sono in esame da parte della Procura di Siena. I cinque agenti che andranno a processo sono un ispettore superiore, due ispettori capo, due assistenti capo coordinatori.  Secondo l’accusa gli agenti avrebbero provocato nel detenuto «sofferenze acute e sofferenze fisiche» sottoponendolo «ad un trattamento inumano e degradante».

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