Alla fine ha vinto l’Europa e il Governo italiano ha dovuto cedere al rischio di infrazione scatenando le ire delle regioni e dei cacciatori. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha deciso, nella seduta di ieri e su proposta del ministro Gianluca Galletti, di sostituirsi con potere straordinario alle regioni per anticipare alla mezzanotte di ieri il termine di chiusura della caccia alle specie Cesena, Tordo bottaccio e Beccaccia nel territorio delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Marche. «Se non fossimo intervenuti immediatamente, entro la giornata di ieri, per ridurre il calendario venatorio di 11 giorni, anticipandolo dal 31 gennaio al 20 gennaio, avremmo subito un’infrazione Ue. Non è tanto questione ambientale ma questione di adeguamento alle normative europee» ha detto il ministro.

caccia-tordiL’ira dei cacciatori Una motivazione che, tuttavia, non è piaciuta alle regioni interessate che nei giorni scorsi avevano scritto al Governo né alle associazioni dei cacciatori. «Una brutta pagina per la caccia ma soprattutto per le regole democratiche di questo Paese, quella scritta dal Consiglio dei ministri di ieri» – ha detto Federcaccia – secondo l’associazione «quello di ieri sera e’ un atto immotivato, non in linea con quanto richiesto dall’Europa e fortemente vessatorio nei confronti di quelle regioni che non solo avevano rispettato pienamente la legge nazionale e la stessa normativa Europea nel compilare i propri calendari venatori, ma che, alla prima richiesta del Ministro di adeguarsi alle nuove indicazioni avevano prodotto atti e documenti a sostegno scientifico delle proprie posizioni». Al di là dei giorni di caccia persi un nuovo problema si aprirà: da aprile fino alla prossima stagione venatoria si riaprirà, infatti, la discussione sui calendari di fronte ai Tar. Da qui l’invito dei cacciatori alle regioni perché «si oppongano a questo atteggiamento inqualificabile, immotivato e fuori dalle regole del vivere civile e della corretta applicazione dei rapporti fra organi dello Stato reagendo in tutti i modi possibili».

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