Foto Enzo Russo

Nove premiati alla ottava edizione del Premio Capalbio nella serata di sabato presentata da Eleonora Daniele in Piazza Magenta.

I premiati Premio romanzo storico a Giovanni Grasso, giornalista, scrittore, consigliere per la stampa e comunicazione e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica per “Il caso Kaufmann” (Rizzoli), una storia d’amore e di discriminazione razziale nella Germania degli anni Trenta.  Premio economia “Filippo Caracciolo” a Ferruccio de Bortoli, giornalista, direttore per due volte del Corriere della Sera e de Il Sole 24ore, per il saggio “Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica” (Garzanti), un libro che guarda al presente e al futuro dell’Italia, paese che ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso e tantissime eccellenze, e che rischia di precipitare in una nuova crisi finanziaria, nel baratro della recessione.  Premio saggistica storica a Filippo Ceccarelli, scrittore e noto giornalista, che ha dato vita a uno sterminato archivio di raccolta data di politica italiana, per il saggio “Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua” (Feltrinelli) in cui sviluppa una raffinata e dotta analisi del mutamento politico da De Gasperi a Salvini. Premio critica letteraria ad Alberto Asor Rosa, critico letterario, scrittore, direttore della “Storia della Letteratura italiana” (Einaudi) per il saggio dedicato a “Machiavelli e l’Italia” (Einaudi), mirabile investigazione sul Segretario fiorentino ricca di echi sul nostro presente. Premio Letteratura a Benedetta Cibrario per “Il rumore del mondo” (Mondadori). Seconda classificata alla finalissima del premio Strega 2019 la scrittrice attraverso la storia di un amore infelice con suggestivo linguaggio letterario ricostruisce le tappe del nostro Risorgimento e della vita di una giovane donna interessata al progresso e al cambiamento. Premio saggistica politica a Linda Lanzillotta che tra i suoi incarichi politici ha ricoperto anche quello di Vicepresidente del Senato, per “Il paese delle mezze riforme” (Passigli Editore). L a saggista analizza le vicende del Paese dei cambiamenti, mai del tutto compiuti. Un libro dal lessico non prudente, ricco di provocazioni e commenti. Premio per il giornalismo e per lo spettacolo ad Alberto Matano autore di “Innocenti. Vite segnate dall’ingiustizia” (Rai Eri). Il famoso conduttore e giornalista riflette su come in Italia la giustizia sia lenta e imprecisa attraverso 12 storie di persone che, senza alcuna colpa, hanno scontato anni di galera. E che, anche se alla fine sono risultati innocenti, hanno avuto le loro esistenze devastate dalla galera. Premio del territorio per la Letteratura a Dianora Tinti, giornalista e scrittrice, per “Vite sbeccate” (Pegasus Edition), un romanzo introspettivo che descrive con passione anche la vita a Monte Argentario, un territorio e un ambiente assolutamente da difendere. Premio del territorio per il Giornalismo a Clelia Pettini, per l’attività di raccolta di testimonianze di migranti e di operatori che lavorano nel campo dell’accoglienza in Toscana ed autrice del libro inchiesta “Anime sospese” (Effigi editore).

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