PIOMBINO – “Questo rigassificatore rischia di essere il colpo di grazia per la rinascita ambientale e la diversificazione economica di tutto il territorio”.

Francesco Ferrari, sindaco di Piombino (Livorno), ancora una volta ha preso le distanze dal progetto che dovrebbe portare nel 2023 una nave rigassificatrice nel porto. “ Vogliamo sapere con quali criteri tecnici è stata scelta la nostra città come sede dell’impianto invece di un qualunque altro porto italiano – ha aggiunto il primo cittadino -. A questa domanda il ministero della Transizione ecologica non ha saputo rispondere e ciò significa che, evidentemente, la decisione è stata arbitraria e senza fondamento tecnico. Questo è inaccettabile. Vogliamo avere garanzie sulla sicurezza, accesso agli studi tecnici, non ci basta la parola del presidente Draghi”.

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Finito a sua volta nel mirino.“Il presidente del Consiglio parla di autonomia energetica ma, in realtà, il rigassificatore ci rende semplicemente dipendenti da Paesi diversi dalla Russia e che ci forniranno energia a costi enormemente più elevati: cambiamo padrone ma restiamo ancora schiavi”, ha sottolineato Ferrari, prima dell’affondo conclusivo: “L’emergenza non è una giustificazione sufficiente per mettere a repentaglio il futuro di una comunità”.

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