Una vita familiare sospesa, stravolta per la misteriosa sparizione del figlio. E i suoi ritorni. Dopo il debutto a Intercity Festival, approda sabato 8 e domenica 9 febbraio al Teatro Manzoni/Teatro delle Donne di Calenzano (Firenze – ore 21,15) lo spettacolo “Ritorni” del drammaturgo norvegese Fredrik Brattberg, la regia di Fabio Mascagni, traduzione di Cristina Falcinella, con Roberto Gioffré, Vania Rotondi, Simone Iosue. Pure all’interno di un evento assolutamente drammatico, a dominare è l’ironia, in un altalenarsi di emozioni che alla fine diventa routine.

Lo spettacolo La storia. Un padre alla finestra, preoccupato per la noncuranza dei vicini con il loro cane, non sanno davvero tenerlo legato. Una madre che fa la calza sul divano e reclama la presenza del marito al suo fianco. La scomparsa del figlio. Morto. Morto? Forse. Un funerale. E la vita in qualche modo può ricominciare. Ma il figlio torna, emaciato e sporco, a reclamare il suo posto a tavola. Di nuovo sparisce e di nuovo riappare. Ad ogni apparizione del ragazzo, la madre e il padre sono sempre più indaffarati, distratti e a lungo andare anche infastiditi. L’assenza del figlio a poco a poco si normalizza tanto che Gustav deve rimorire e rinascere sempre più in fretta per cercare invano di scuotere i genitori dalla loro crescente indifferenza. In calando la tensione drammatica e la ricercatezza del menù. In crescendo la ripetizione inverosimile di morti e resurrezioni, sempre più ravvicinate verso l’esasperata perdita di controllo finale. Sull’apertura funerea da dramma familiare intimo, presto s’insinua una comicità grottesca fino alla commedia dell’assurdo con toni da farsa lugubre.

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