1_ Mostra_ANDREA DI MERIO Madonna con BambinoChe emozione vedere per la prima volta e da vicino questa Madonna di Andrea di Nerio vagheggiata e rincorsa dagli storici dell’arte aretini che la sapevano da sempre all’estero – custodita prima in Inghilterra e ora in Francia  dall’antiquario e prestatore Giovanni Sarti  – e avendone contezza solo attraverso una foto in bianco e nero. Una Madonna di intensa e malinconica spiritualità, sorprendentemente espressiva, di  incantevole qualità pittorica. Il dipinto cuspidato, ascritto al quarto/quinto decennio del secolo XIV, raffigura entro un trilobo la Vergine con il Bambino in braccio. Il gruppo, stagliato su fondo oro con decorazioni fogliari incise a mano libera, trova un equilibrio compositivo in un inedito gioco di mani che si cercano e in parte si trovano. Un gioco poetico.

Generazione di pittori Lo ha spiegato bene la curatrice Isabella Droandi, davanti alla “sua” Madonna ben collocata in un salone di Casa Bruschi: «Su questa sensibilità raffinata, intimistica e solenne, che è caratteristica peculiare della pittura di Andrea di Nerio, informata dell’opera di Giotto e degli esiti migliori che suscitò negli artisti delle vicine Siena e Firenze – da Pietro Lorenzetti a Bernardo Daddi e Maso di Banco, fino al giottesco ‘irregolare’ Buffalmacco -, si formò una generazione di pittori locali di buon livello e anche il giovane Spinello (nato tra il 1346 e il 1352 e morto nel 1410), che divenne il più celebre e attivo pittore toscano tra la fine del secolo e l’inizio del successivo, già agli albori del Rinascimento».

Un piccolo capolavoro Il ciclo Ritorni, che inizia appunto con questa Madonna, è un progetto voluto dal nuovo direttore di Casa Bruschi Lucio Misuri: «Ritorni è il titolo di un ciclo – spiega  – che ha l’ambizione di promuovere il ritorno a casa di importanti opere d’arte, allontanatesi dal territorio aretino in tempi più o meno lontani, perché possano essere viste da vicino, apprezzate e valorizzate nel loro contesto culturale d’origine.  Questa prima esposizione riguarda la città e il suo recupero identitario attraverso la personalità di un pittore straordinario come Andrea di Nerio, maestro del celebre Spinello Aretino; notissimo agli studiosi, è ancora troppo poco conosciuto dai più, essendo riaffiorato alla storia in fondo solo da pochi decenni. Ma la qualità di questo piccolo capolavoro saprà parlare ad un vasto pubblico, attraverso la sua stessa straordinaria capacità di comunicazione multipla, propria delle opere di alto livello».

Info La mostra vuole valorizzare non solo la ricostruzione della memoria storica di Andrea di Nerio, appunto  maestro di Spinello Aretino, ma anche del contesto culturale aretino del Trecento, in rapporto alla lezione giottesca e alle vicine scuole fiorentina e senese. Per questo, i promotori hanno attivato un percorso che, lungo i siti museali della città, metterà la Madonna Sarti in relazione alle altre opere a lui attribuite come l’”Annunciazione” del  Mudas, gli affreschi nella Pieve di Santa Maria, quelli del Duomo e del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo. Le visite si svolgeranno tutti i fine settimana compresi nel periodo della mostra (dal prossimo 2 dicembre al 31 gennaio 2016) e saranno guidate da Sandro Farinelli e dalla stessa coordinatrice del progetto e curatrice della mostra Isabella Droandi.

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