SAN QUIRICO D’ORCIA – San Quirico d’Orcia si candida a Capitale italiana del libro 2023. Una proposta, deliberata dall’Amministrazione comunale che nasce a seguito della recente sottoscrizione del Patto per la lettura locale, dopo che, proprio San Quirico nel 2019, è stato tra i primi sottoscrittori del Patto regionale per la lettura, un protocollo di intesa e di alleanza tra Regione Toscana e altri soggetti pubblici e privati, rappresentativi di associazioni, reti e sistemi della filiera del libro e della lettura che impegna le parti a definire, attuare, promuovere in modo organico, trasversale e strutturato, azioni e progetti di promozione del libro.

Il dossier di candidatura per la partecipazione al bando promosso dal Ministero della cultura sarà predisposto attraverso un processo partecipato che terrà in particolare considerazione i giovani nell’ottica di un miglioramento della promozione del libro che si sviluppa attraverso i temi dell’accessibilità, dell’innovazione e dell’attenzione dedicata ai soggetti più deboli e fragili. La Capitale italiana del Libro è stata istituita nel 2020 mentre il titolo è conferito per la durata di un anno.
La ‘bibliodiversità’ è ciò che rappresenta la piccola e media editoria, solitamente poco attratta da logiche di mercato e di mainstream. In buona misura legata ai territori dove è nata o che comunque ha preso come riferimento. Basta consultarne i cataloghi per vedervi la prevalenza di titoli a tema locale. Nella maggior parte dei casi, accurate pagine di storia e storie che, tutte insieme, sembrano costituire il grande racconto dei piccoli mondi.
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha sottolineato come “la candidatura di San Quirico d’Orcia a capitale del libro 2023 sia un omaggio a tutta la Toscana in una delle sue più belle cittadine e un segnale che caratterizza l’editoria, gli scrittori, la fantasia e la creatività di chi in terra toscana esprime il proprio talento. Capitale del libro quindi non solo è una sfida per San Quirico d’Orcia ma per la Toscana tutta, perché se la candidatura va a buon fine sarebbe questa la prima volta che il titolo che annualmente si rinnova arriva nella nostra regione. In Toscana, come ha proseguito il presidente, ci sono alcune medie città toscane che a differenza delle gradi città toscane, hanno mantenuto quel profilo per cui la cultura è assolutamente centrale e inconfondibile nella morfologia del luogo, nella vita di comunità, nell’ espressione delle iniziative che si dipanano nel corso dell’anno. San Quirico d’Orcia è tra queste, una città dove la cultura fa parte della sua essenza più profonda, dall’orto che con la sua statua di Cosimo III ci ricorda di essere stato uno dei primi giardini pubblici e più importanti, dai monumenti che ricordano di essere stata terra di papi e di grandi personalità del ducato senese e a livello nazionale, fino al la storia millenaria legata alla via francigena o alla Mille miglia capace di creare emozioni uniche”.
“Un’editoria di territorio il cui àmbito circoscritto non va considerato un limite, ma una risorsa. Risponde infatti all’esigenza di fissare e tramandare memoria di ricchezze culturali a rischio di oblio o, tantomeno, di inservibile frammentazione. Storia, arte, tradizioni, peculiarità ambientali e paesaggistiche come quelle della Val d’Orcia con il riconoscimento a Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, trovano in questo modo la forma compiuta del racconto; acquistano una “oggettivazione”, e dunque una universalizzazione, una riconoscenza di più vasta scala. Non di meno, una ricollocazione nell’oggi e, dunque, nel futuro” spiega il sindaco Danilo Maramai.
“Un futuro che parte dal presente – ha detto il vice sindaco Marco Bartoli – e che sarà posto al centro delle azioni di promozione ed innovazione della cultura, della creatività e dell’imprenditorialità anche giovanile, azioni che saranno proposte con la candidatura; così come sarà promosso il sistema bibliotecario inserito nella rete regionale che è un piccolo gioiello e un modello, una rete di associazioni che costituiscono il collante sociale del territorio; e ancora, scrittori, due librai indipendenti che hanno scommesso, vincendola, la sfida della diffusione della cultura territoriale e un festival letterario I Colori del libro che da tredici anni, tra le acque termali di Bagno Vignoni, promuove la lettura e la piccola e media editoria con i loro scrittori: tutto questo, inserito in un contesto paesaggistico unico al mondo come quello della Val d’Orcia, costituisce un valore culturale, sociale, economico e un modello che sarà proposto all’attenzione dell’Italia”.
Articolo precedentePiaggio è un semestre da record. +45 milioni di utile, il migliore di sempre
Articolo successivoSul rigassificatore di Piombino la procedura va avanti nel rispetto dei tempi