biagiotti2E’ pervenuta ieri al Partito Democratico metropolitano di Firenze la richiesta di deferimento per l’ex sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti. «Ho letto con stupore e sconcerto la richiesta di deferimento che è pervenuta al PD metropolitano – ha dichiarato il Segretario metropolitano Fabio Incatasciato – a margine della memoria difensiva presentata da uno dei consiglieri deferiti, Antonio Sacconi. Non è certo l’ex sindaco a dover essere giudicato in sede di commissione di garanzia. Ha pagato un prezzo alto in termini personali e politici da questa vicenda e il suo operato non è certo in discussione. Se si fosse voluto mettere in discussione l’amministrazione si sarebbe potuto utilizzare tutte le strade che il partito ha messo a disposizione; si sarebbero dovuti coinvolgere i circoli per un’analisi della situazione politica sestese, ricostruire il partito con un congresso evitando il commissariamento (poi divenuto inevitabile con l’arrivo di Becattini che ha ben operato), aprire alla città le questioni interne e ritrovare un senso al gruppo di maggioranza; si è scelta invece la strada di un accordo con l’opposizione (SEL e un pezzo di cinque stelle)in questo modo mettendosi davvero fuori dal Partito Democratico.  La mozione di sfiducia ha messo una data, 21 Luglio, a termine, immotivata, che ha precluso qualsiasi strada alla politica, dopo un solo anno elettorale».

La ricostruzione «Per queste ragioni – ha concluso Incatasciato – ho chiesto un mese e mezzo fa il deferimento e la commissione sta svolgendo in totale autonomia il proprio percorso che credo entro pochi giorni si concluda. Poi dovremo, col lavoro di Lorenzo Becattini, ricostruire il PD, ripartendo anche dall’entusiasmo che molti volontari han messo in questi giorni alla festa metropolitana, aprendo a tutti coloro che han voglia di dare una mano e portare idee e cercando unità di intenti senza pregiudizi. Un lungo lavoro, che richiede senso di responsabilità, non ulteriori deferimenti, come quello del sindaco».

Irresponsabilità di un gruppo Ma cosa auspica di sentire Dario Parrini, segretario regionale del Pd, dal pronunciamento degli organi di garanzia sul procedimento di espulsione degli otto consiglieri comunali, che a Sesto Fiorentino hanno sfiduciato l’ex sindaco Sara Biagiotti? «La situazione non la sto seguendo, perché ho il culto delle regole e gli organismi di garanzia devono essere lasciati tranquilli.- ha spiegato Parrini a margine di una conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede del Pd di Firenze in via Forlanini -. Si farebbe pressione su un giudice. Credo che per la decisione sia questione di giorni. Penso che il non ripetersi di casi Sesto non dipenda dalle regole che ci diamo, dipende dal senso di responsabilità di cui ognuno di noi è capace. Più che al malfunzionamento del partito lì siamo di fronte all’irresponsabilità di un gruppo del partito. Il dialogo c’è se ci sono due parti che vogliono discutere. Se non c’è questa convinzione qualsiasi ipotesi di dialogo rischia di essere vana».

Articolo precedenteLa ripresa. Sorride la Toscana del turismo, in estate boom di visitatori
Articolo successivoDal Caveau al museo. Banca Etruria e l’arte, nonostante il commissariamento