«Il Regno Unito uscira’ dall’Unione europea ma non dall’Europa». Così il premier inglese Theresa May nell’atteso discorso pronunciato dall’ex caserma dei marescialli dei Carabinieri di Firenze, in cui ha dettato le linee guida con cui il Regno Unito intende lasciare l’Ue.

«Fase di transizione creativa» «Ci attende prima del marzo 2019 un periodo di transizione creativa in cui non dimenticheremo di supportare il popolo europeo nelle proprie battaglie – ha aggiunto May –  fra cui quella molto importante contro il terrorismo ma dobbiamo abituarci all’idea di quello che di diverso ci attende, senza dimenticare la profondità dei nostri valori, della nostra storia e delle nostre certezze, fra cui il modello giuridico che è uno dei nostri fondamenti». Un discorso orgoglioso ma allo stesso tempo senza grandi notizie, come ad esempio la tanto attesa cifra che la stessa Gran Bretagna sembrava essere disposta ad offrire all’Europa per la propria dipartita. Affermazioni nette ma senza ‘aut aut’, con May accompagnata nel suo viaggio in Italia da Philip Hammond, ministro delle Finanze, David David, ministro per il negoziato della Brexit, e Boris Johnson, ministro degli Esteri. Ad ascoltarla in una platea selezionata di invitati, oltre al sindaco di Firenze, Dario Nardella, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega agli Affari europei, Sandro Gozi.

Gli slogan contro May Nella fase di transizione di due anni auspicata da Theresa May per il dopo Brexit, fino al 2021, in Gran Bretagna resterà in vigore una serie di norme Ue e la giurisdizione delle corti europee, ma il Regno si riserva di riacquisire piena sovranità sul «controllo dei suoi confini». Lo ha sottolineato la premier inglese, rispondendo a una domanda della Bbc che metteva in dubbio l’accoglienza da parte dei sostenitori della Brexit di un periodo di transizione prolungato. May ha poi ripetuto che l’accordo finale con Bruxelles a cui Londra mira non dovrà essere né sul modello del Canada, né su quello della Norvegia. Un accordo di transizione «è nell”interesse» sia dell’Ue sia del Regno Unito dopo la Brexit ha evidenziato May, formalizzando la proposta di una fase “di attuazione” durante la quale Londra punta a restare nel mercato unico, offrendo in cambio il mantenimento dei suoi impegni finanziari verso Bruxelles. Tale periodo, secondo i media, dovrà essere di due anni e prevedere un versamento di circa 20 miliardi di euro al bilancio comunitario. Da segnalare come in contemporanea con il discorso pronunciato da Theresa May a Firenze, in piazza Santa Maria Novella abbiano sfilato un centinaio di cittadini britannici che hanno urlato slogan contro il primo ministro britannico e a favore del ‘remain’ del Regno Unito in Europa.

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