Foto Toscanalibri.it

«Ci sono tante cose che non si devono e non si possono raccontare perché sono il mistero di qualcosa che è una festa, una corsa, un rito». Raccontava così il Palio di Siena Emilio Ravel, scomparso oggi all’età di 85 anni in un’intervista rilasciata nel 2009 al portale toscanalibri.it.

E’ stato uno dei pionieri della tv Ravel (pseudonimo di Raveggi), considerato la voce del Palio di Siena è scomparso dopo una breve malattia, come annunciato all’Ansa dal fratello Giampiero. Tra i pionieri della tv pubblica italiana, autore in coppia con Brando Giordani di tanti indimenticati programmi della Rai, da Odeon a “Pronto Raffaella? ed esponente di una indimenticata generazione di giornalisti che hanno saputo coniugare l’informazione con l’intrattenimento di qualità, Ravel era entrato in Rai nel 1953, ed è stato tra i fondatori della testata giornalistica, inviato e poi a lungo capo redattore di Tv7, capo della redazione cultura e spettacoli del Tg2 all’epoca di Andrea Barbato. Della contrada della Selva dov’era nato il 2 febbraio del 1933, Ravel è stato per anni anche il telecronista ufficiale della Rai per il Palio. Nella sua lunga carriera è stato autore di inchieste giornalistiche, testi di narrativa e divulgazione storica, da Esploriamo l’autostrada (1963) a Il diavolo a Firenze (1987) e, con Idalberto Fei, “Cavalli che correte in piazza quando è estate: gli animali delle contrade del Palio di Siena. Racconti fantastici e storia vera” (2007).

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