Dipendenti di Siena Biotech in attesa della cassa integrazione, la comunicazione ufficiale dovrebbe arrivare domani o al più tardi agli inizi della prossima settimana, la comunicazione ufficiosa vanta già qualche settimana. Ma Fondazione Mps e sigle sindacali annunciano che metteranno in campo tutti gli sforzi possibili a difesa dell’investimento fino ad oggi realizzato e a tutela dei lavoratori. Obiettivo dichiarato un nuovo riassetto in grado di dare prospettive di sviluppo già dal prossimo anno. Obiettivo velato la difesa del centro di ricerca da strumentalizzazioni politiche e polemiche, più o meno trasparenti, più o meno attinenti, più o meno consone, che spaziano dall’entità dell’investimento fino alla realizzazione del nuovo centro ricerche inaugurato a maggio del 2009 a discapito di un campetto da calcio.

Nuovi partner cercasi Le recenti difficoltà finanziarie che hanno coinvolto la Fondazione Monte dei Paschi – si legge nella nota stampa di Palazzo Sansedoni – hanno reso necessaria una revisione dei piani strategici che riguardano la società strumentale Siena Biotech, centro di ricerche di eccellenza che opera nel settore delle malattie neurodegenerative e rare. In questo periodo si sta lavorando per assicurare alla società una continuità sostenibile della sua attività anche attraverso la ricerca di nuovi partner e l’attivazione di nuove sinergie. La Fondazione sta seguendo e supportando il consiglio di amministrazione di Siena Biotech chiamato ad operare in una situazione non facile, ed assicura che verrà dato tutto l’apporto possibile per superare il momento di difficoltà salvaguardando l’investimento effettuato ed il capitale umano fino ad oggi costituito e formato. Con l’obiettivo che già dal prossimo anno il riassetto e il consolidamento della società venga completato,  consentendo nuove prospettive di sviluppo. 
Per fare in modo che ciò si realizzi il Cda di Siena Biotech ha dovuto adottare nel breve periodo alcune misure, come la riduzione di costi, nonché il ricorso alla cassa integrazione per una parte dei dipendenti. Un tema condiviso con i sindacati di categoria con i quali sono in corso i passi necessari per l’attuazione del provvedimento, e affrontato anche nell’incontro che i vertici della Fondazione hanno avuto ieri con i tre segretari confederali provinciali, Claudio Guggiaridella Cgil, Iose Coppidella Cisl e Sandro Santinamidella Uil per fare il punto su varie tematiche che riguardano il territorio senese.

I risultati di oggi per il domani «Non rinneghiamo il forte valore e il carattere innovativo del progetto Siena Biotech – rileva il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini -. La società strumentale della Fondazione è nata con precise finalità, pienamente in linea con la missione della nostra istituzione. Il primo obiettivo è quello di operare in un settore, la ricerca scientifica, penalizzato in Italia da una cronica mancanza di fondi, nonostante crei innovazione e costituisca quindi un importante motore di sviluppo. E proprio allo sviluppo del nostro territorio mira l’attività di Siena Biotech creando occupazione a livello di eccellenza e alimentando un polo che è nelle tradizioni senesi a partire dai tempi della prestigiosa Sclavo. Ma c’è una terza finalità da non trascurare: quella sociale, andando a intervenire nella ricerca su malattie diffuse come l’Alzheimer che comporta elevati costi sociali e sanitari, o malattie come l’Huntington che per la loro bassa casistica non creano interesse da parte delle grandi multinazionali farmaceutiche verso una ricerca mirata. Chi se non un’istituzione come la Fondazione poteva dunque accollarsi l’onere di supplire a tali carenze ed assenze? E’ con questi scopi che Siena Biotech è stata creata nel 2002 diventando operativa nel 2004. Non è un investimento produttivo e non può esserlo per sua stessa natura se non in tempi medio-lunghi (per la ricerca occorre parlare sempre in termini di anni), quando i primi risultati delle ricerche possono essere testati ed utilizzati in campo farmaceutico. Solo allora dalle royaltysu tali risultati può arrivare un riconoscimento economico. I risultati ci sono stati e per alcune molecole siamo a un punto di svolta, dato che sono iniziati i test clinici. Collaborazioni come con la multinazionale Roche o con la Fondazione americana Chdi, riconfermata proprio in questi giorni, testimoniano la validità dei traguardi raggiunti».

Dentro la cabina unica dello sviluppo senese «Il piano di sviluppo di Siena Biotech – sottolinea il presidente di Siena Biotech, Vittorio Galgani – era perfettamente in linea con le capacità finanziarie di cui la Fondazione Mps godeva fino a due anni fa, prima che la grave e diffusa crisi a livello mondiale non toccasse anche la Banca Monte dei Paschi. Da allora molte cose sono cambiate, spesso in maniera imprevedibile, e si tratta dunque di affrontare un periodo di difficoltà. Anche Siena Biotech risente di riflesso di tali problematiche, ma il progetto non viene abbandonato e le misure temporanee che verranno decise dal suo consiglio di amministrazione costituiscono proprio la base per salvaguardare il patrimonio di professionalità e di conoscenze esistenti, nonché il Centro Ricerche, un bene immobiliare di rilievo e all’avanguardia. Si tratta di valori che costituiscono il punto da cui ripartire attraverso la ricerca di nuovi partner e sinergie (nell’ambito del distretto regionale per le biotecnologie voluto a Siena dalla Regione Toscana, facendo riferimento in primo luogo a Tls e Biofund), su cui già da tempo si sta lavorando, consentendo un riposizionamento finanziario sostenibile in relazione al periodo attuale con cui dobbiamo confrontarci. Siena Biotech può essere annoverata come una delle componenti  che concorrono allo sviluppo del Senese ed il suo apporto non verrà a mancare».

L’appello alle istituzioni da parte della Rsu Siena Biotech nasce con l’obiettivo di individuare cure per pazienti affetti da malattie eurodegenerative come le malattie di Huntington e Alzheimer e tumori cerebrali che purtroppo ad oggi non hanno cura. A questo scopo, da dieci anni i lavoratori di Siena Biotech si dedicano con passione, competenza e professionalità al loro lavoro. Come noto, ciò è stato possibile grazie agli investimenti della FMPS, investimenti che oggi sono a rischio a causa delle difficoltà economiche che coinvolgono la Fondazione stessa. In un intervallo di tempo che è, va ricordato, decisamente breve per i tempi della ricerca medica, Siena Biotech ha sviluppato molecole attualmente in fase di sperimentazione clinica su pazienti. In altre parole, ad oggi, sono in corso studi clinici per Alzheimer e Huntington con molecole sviluppate a Siena che potrebbero rappresentare l’unica cura per i malati affetti da queste patologie. In questo momento di difficoltà, che vede i dipendenti di Siena Biotech preoccupati per il loro futuro lavorativo, occorre ribadire con forza quanto grande e fruttuoso sia stato il loro impegno che si è concretizzato nella creazione di un patrimonio umano di valore e nel raggiungimento di  obiettivi di ricerca che non devono andare dispersi. 
La professionalità dei lavoratori di Siena Biotech è riconosciuta a livello internazionale, ed ha portato a proficue collaborazioni con importanti istituti di ricerca italiani e stranieri e con prestigiose multinazionali farmaceutiche, mentre il finanziamento di progetti europei ha visto, e vede, Siena Biotech capofila di  consorzi formati da centri di ricerca e università di fama mondiale.
Pertanto, preoccupata per l'imminente cassa integrazione, la RSU di Siena Biotech – che sta negoziando con la Direzione Aziendale i termini di una prossima cassa integrazione, che saranno presentati per la loro approvazione in assemblea generale dei lavoratori – ribadisce l'enorme valore dell'attività di ricerca svolta in questi anni a Siena, e richiama l'attenzione della città e delle istituzioni affinché un'importante realtà del territorio senese, conosciuta in tutto il mondo, possa continuare a vivere e operare con i suoi lavoratori. 

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