«Con slancio ed entusiasmo mi sono appassionato a questa campagna elettorale a Sindaco della nostra amata Siena: chi mi conosce sa che le cose difficili non mi intimidiscono e sono proprio le sfide che offrono l’occasione per mettere alla prova se stessi e le proprie sicurezze». Eugenio Neri, chirurgo dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese e responsabile di programma Dipartimentale di Chirurgia delle Dissezioni Aortiche ha presentato lista e programma di coalizione in vista delle prossime elezioni di maggio per Palazzo Pubblico. Un racconto per immagini, in cui ha presentato sé stesso partendo dalla sua famiglia e della sua storia per giungere alle motivazioni che lo hanno spinto a mettersi al servizio della città. «La crisi che in questo momento sta investendo Siena non riguarda soltanto un settore produttivo, né si concentra solo su alcune facce della città lasciando intatte le altre – ha detto Neri – Si tratta di un dissesto diffuso che, partendo dalle principali istituzioni senesi, si diffonde e si ripercuote su ogni livello come un effetto domino. In questo drammatico momento per la città di cui appare evidente la profonda crisi morale ed economica, è improrogabile una riflessione che raggiunga le coscienze. Bisogna ridisegnare una visione politica di ampio respiro, oltre la logica dei partiti e delle fazioni».

Le nove priorità Sostenuto da “Moderati di Centrodestra – Sena Civitas”, “Nero su Bianco” e “Siena Rinasce”, Neri ha illustrato i nove punti fondamentali del suo programma di governo. Economia e sviluppo, patto civico, cultura, Banca e Fondazione Mps, università, Comune, infrastrutture, accessibilità e sostenibilità. Da queste sfide parte un programma «aperto al contributo e alle proposte di tutti i cittadini».

Neri e l’orgoglio cittadino L’orgoglio cittadino è una passione che percorre la famiglia di Neri come tante altre famiglie senesi. Il nonno Remigio, vincitore di tre palii nella Tartuca e noto per la sua generosità, coraggio e per la difesa della senesità del Monte durante gli anni del fascismo. Il padre Achille, Priore e Capitano vittorioso del Nicchio, ha anche ricoperto incarichi pubblici, con compiti tecnici ed amministrativi. Nei primi anni ’60 fu autore del piano del traffico, con cui Siena divenne una delle prime città italiane a chiudere il centro storico alle auto. Il nonno paterno Dario, il “pittore delle crete” come lo definì Enzo Carli, è stato Capitano dell’Onda dal 1937 al 1952 (vittorioso nel 1950) e, nel corso della sua lunga carriera, si dedicò alla pubblicazione del volume “Il Palio di Siena” realizzato in collaborazione con Giovanni Cecchini per conto del Monte dei Paschi di Siena. Fu fondatore della casa editrice Electa e presidente dell’Istituto Sieroterapico Vaccinogeno Toscano Sclavo, fondato da suo suocero e mio bisnonno Achille.

L’appello alle forze democratiche della città «Con umiltà e rispetto tendo la mano al civismo democratico e illuminato, alle forze della genuina tradizione senese, al mondo del volontariato cattolico e laico, a quelle forze politiche di tradizione laica, repubblicana e socialista, agli scontenti dell'attuale sistema partitico, ai delusi di centro, di sinistra e di destra, a tutti gli elettori disamorati dalle scelte scellerate della politica, affinché raccolgano questo mio accorato appello a oltrepassare gli steccati delle appartenenze, affinché tutti insieme possiamo lavorare su un progetto comune per la città. – ha scritto Neri in una lettera inviata ai senesi. Non si può ricostruire Siena senza rappresentare tutti, Siena non può rinascere dall'umiliazione e dalla sconfitta di una parte e dal trionfo di un'altra».

 

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