Il Sindaco di Siena Bruno Valentini, a dieci giorni dalla sua elezione, ha chiuso la quadratura del cerchio ed ha varato la nuova Giunta del Comune di Siena. Tre donne e sei uomini andranno a comporre la squadra di governo per i prossimi cinque anni della città del Palio.

La Giunta  e le deleghe Dopo un anno di commissariamento al sindaco rimarranno la delega al bilancio, in attesa del risanamento dei conti in 'rosso' delle casse comunali, quella alla cultura e a Siena capitale della cultura europea 2019. I due alleati di coalizione, Riformisti e Sel, saranno rappresentati da Leonardo Tafani, sport, cooperazione internazionale, la tutela degli animali e decentramento e Tiziana Tarquini, scuola, pari opportunita', infanzia. A Fulvio Mancuso (Pd e Siena Cambia) che ricoprirà anche la carica di vice Sindaco, è stato assegnato il compito di seguire lo sviluppo economico, il commercio e le partecipate. Nessuna novità perchè dalla stessa sera della vittoria era stata indicata al turismo andrà Sonia Pallai (Pd) proveniente dal mondo delle categorie, da Confesercenti. Stefano Maggi (indipendente Pd) si occuperà, invece, di urbanistica, trasporti e traffico, mentre l'architetto Paolo Mazzini (Pd) avrà lavori pubblici, patrimonio, ambiente e la delega al Palio. Concludono la rosa Mauro Balani (indipendente) cui vanno le deleghe al personale, semplificazione, trasparenza amministrativa, sicurezza e polizia municipale e Anna Ferretti (Pd), già assessore nella giunta Ceccuzzi, cui viene riconfermata la delega alle politiche sociali, casa e sanità. Una Giunta che potrebbe non essere chiusa con questi nomi potendo il Sindaco nominarne ancora un altro come previsto dalla legge.

Dimissioni all'orizzonte Con i nuovi incarichi sono ipotizzabili alcune dimissioni nelle prossime ore se addirittura non sono già state presentate. Primo in ordine di tempo era stato lo stesso Valentini che, all'indomani della vittoria alle primarie del Pd del 20 aprile scorso, si dimise da sindaco di Monteriggioni. Per coerenza, sono prevedibili le dimissioni del vicesindaco Fulvio Mancuso dall'incarico di amministratore della Mps Leasing & Factoring spa, mentre dovrebbero essere scontate (per evidente incompatibilità) quelle di Paolo Mazzini da deputato della Fondazione Mps, visto che il Comune è ente nominante. Resta da capire se altre dimissioni sono all'orizzonte, magari di qualche consigliere comunale che oggi svolge il doppio ruolo anche di amministratore in qualche partecipata, della stessa Fondazione.

Pace sociale e politica «Un periodo di serenità, prosperità, sviluppo e riappacificazione sociale e politica». Sotto questo auspicio Valentini ha battezzato la nuova Giunta comunale che si è insediata in Piazza del Campo. «In questa crisi sociale che mette in difficoltà anche i Comuni lo Stato “patrigno” – ha detto il Sindaco – per difendere le proprie prerogative lascia soli i sindaci. Oggi, dopo le difficoltà che Siena ha avuto per motivi esterni e interni nasce un nuovo periodo. Oggi, purtroppo in questo Paese a rischio è la democrazia. Essere di sinistra vuol dire coniugare democrazia e efficienza, produttività e partecipazione». In questo contesto per Valentini «dopo la tumultuosità della giunta Ceccuzzi e la gestione commissariale che non ha brillato per iniziative c’era ‘fame’ di sindaco e soprattutto di linee d’indirizzo. Adesso non abbiamo più paura».

Dalla parte della politica Da sottolineare il rinvio a domani dell'assemblea comunale del Pd, convocata per oggi pomeriggio dopo essere già slittata nei giorni scorsi. Intanto, ieri si è riunita la Direzione dell'Unione Comunale che ha stilato un documento nel quale si legge, tra l'altro che «il Pd cittadino ha prima elaborato un programma che a distanza di due anni conferma tutta la sua validità, ha poi promosso e garantito processi di reale partecipazione con ben due elezioni primarie, ha infine arricchito la campagna elettorale di contenuti grazie ai propri candidati, ed  è stato soprattutto determinante nella vittoria di misura nel ballottaggio. Ogni lettura strumentale che si ostini a negare l'evidenza dei numeri ed il ruolo del Pd, si pone come un inutile arroccamento su tesi ampiamente bocciate dagli elettori, come dimostrano i risultati del movimento cinque stelle e del grillismo senese presente in diversi schieramenti». Poi, «Il Pd con i suoi 12 consiglieri è al servizio del governo della città, del sindaco Valentini e del centrosinistra, come la forza che può offrire quella spinta e quella tenuta fondamentale per far uscire Siena dalla crisi». Un passaggio è poi dedicato alle vicende montepaschine: «Occorre unire le istituzioni – conclude il documento – ed evitare ogni contrapposizione tra città e banca, pensare a Siena non più come città banca-centrica, ma che può e deve rimane sede del terzo gruppo bancario italiano solo se contribuisce al suo ritorno alla redditività. Per salvaguardare il legame storico della città con la banca, oggi è intanto decisivo concludere il percorso avviato con il Ministero del Tesoro, ottenendo tutte le autorizzazioni, in modo salvaguardare il patrimonio della Fondazione e la sua partecipazione nella banca».

Autorevolezza Fondazione al minimo E proprio sulla banca e sulla Fondazione si è soffermato il primo cittadino. «Non dico alla banca cosa deve fare. Il sindaco che diceva alla banca cosa fare, purtroppo, lo abbiamo avuto in passato. Io mi confronterò in Consiglio comunale con le forze di maggioranza e opposizione».  E in vista dell’assemblea dei soci di banca Mps del 18 luglio e che vede, tra i punti all’ordine del giorno, l’eliminazione del tetto del 4% al diritto di voto per i soci privati ha aggiunto: «Io dirò alla Fondazione Mps che la sua autorevolezza è minima e quindi dico loro che prima di ogni decisione si devono confrontare con l’ente che ha nominato i suoi membri e che designerà i nuovi membri’. Il problema vero – ha aggiunto Valentini – è dare stabilità patrimoniale alla Fondazione che altrimenti non esisterà più, tornare a un forte valore azionario, avere la stabilità dei soci.  Sono meravigliato che la Provincia assuma responsabilità senza confrontarsi con Comune e Regione».

In Consiglio per le designazioni Intanto Valentini ha fatto sapere che per il prossimo 27 giugno è convocato un Consiglio comunale con all'ordine del giorno l'adozione della procedura per individuare i nominativi, per designare i membri alla Fondazione. «Questo sarebbe un potere direttamente del sindaco ma voglio individuarli con una proposta o una autoproposta». Entro metà luglio ci sarà l'identificazione dei 4 dei 7 nomi degli enti pubblici che competono al Comune. Poi il Consiglio comunale dovrà decidere gli indirizzi da dare ai nuovi membri. «Spero che si potrà decidere all'unanimità – ha concluso Valentini– e questi indirizzi li daremo anche alla attuale Deputazione» sulla quale, per il sindaco, pesano «dubbi sull'autorevolezza per assumere decisioni importanti».

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