FIRENZE – Non c’è pace attorno alla Solvay. L’autorizzazione del ministero della Transizione Ecologica, che dà il via libera all’azienda di Rosignano (Livorno) di produrre per altri 12 anni il bicarbonato di sodio, ha creato una situazione di blocchi contrapposti.

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Da una parte chi sostiene la natura non inquinante oltre i limiti consentiti dello stabilimento, dall’altro le associazioni ambientaliste. Supportate anche da alcune forze politiche, come il M5s. A schierarsi contro la concessione è Silvia Noferi, consigliere regionale, che rimarca l’assenza delle istituzioni del territorio nella relazione, rilasciata dalla Commissione istruttoria per l’autorizzazione integrata ambientale presieduta da Armando Brath.

“La coincidenza è alquanto incredibile e vogliamo capire se e quando il ministero ha informato le istituzioni che l’istruttoria era in corso per questo provvederemo a depositare un’interrogazione urgente a riguardo – ha affermato la rappresentante pentastellata -. È incredibile che l’impianto industriale possa continuare ad inquinare senza che nessuno abbia il coraggio di pretendere la depurazione degli scarichi prima dello sversamento in mare. La Regione Toscana dovrebbe far sentire la propria voce e agire per interrompere questo disastro ambientale perché i ‘Caraibi’ di Rosignano sono in realtà l’effetto di un secolo di veleni sparsi senza remore sulla costa e nel mare toscano”.

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