MILANO – Sotto le bombe c’è anche l’economia. Con il protrarsi della guerra in Ucraina, ormai è chiaro che pure l’Italia dovrà fare i contri con i risvolti di una nuovi crisi. Difficile individuare settori non toccati dal conflitto. Sicuramente non quello del tax free shopping.

Secondo l’indagine di Global Blue, società leader in questo ambito, nel 2019 i cittadini russi rappresentavano la seconda nazionalità per acquisti (12% del totale del mercato). Nel periodo gennaio 2021 – febbraio 2022, in parallelo con la pandemia, il volume di acquisti è diminuito rispetto al 2019, ma gli acquisti dei russi hanno fatto registrare uno scontrino medio significativo pari a 1.215 euro (+78% rispetto al 2019). Venezia è stata la città in cui si è registrato il dato più elevato: 2.060 euro, seguita da Firenze (1.837 euro) e il sud Italia (1.739 euro).

Nel stesso periodo, il turista ucraino ha registrato uno scontrino medio pari a 1.088 euro in crescita del 45% rispetto al 2019 (749 euro). Questa nazionalità ha prediletto fare shopping a Milano, dove si è registrato il 43% degli acquisti tax free totali. In termini di scontrino medio più elevato, nel 2021 Firenze è stata la città con il budget medio di spesa più elevato: 1.678 euro, seguita da Venezia  (1.567 euro) e Milano (1.520 euro). Russi e ucraini sono accomunati dalla categoria prediletta, quella della fashion&clothing.

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