taxi«I tassisti fiorentini dovrebbero ammettere che tante corse in città vengono rifiutate perché non ne hanno bisogno. Ci sono tante corse evase, più di quante dicano i rappresentanti della categoria, questa è un’esperienza diffusa dei cittadini che ci riportano. Questo non deve più succedere». L’assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze Giovanni Bettarini si è voluto togliere un altro sassolino dalle scarpe dopo il braccio di ferro durato settimane per l’aumento delle licenze dei taxi in città confrontandosi con il neo consigliere di Forza Italia, e rappresentante della categoria, Luca Tani. «Abbiamo posto un problema che era sotto gli occhi di tutti – ha detto ancora l’assessore – e a Firenze vogliamo stabilire il principio che l’interesse della città viene prima dell’interesse delle singole parti». Bettarini ha dovuto sacrificare sul tavolo della trattativa il tema della geolocalizzazione: «Prima o poi ci arriveremo – ha aggiunto l’assessore di Palazzo Vecchio – perché certamente la tecnologia non si ferma. Era importante perché poteva consentire di organizzare, secondo noi, meglio il servizio».

La replica «In questa vicenda ha vinto il Comune, ha vinto il Pd e ha vinto Bettarini – ha replicato Tani durante la trasmissione di Rtv38 Mezzogiorno di Fuoco – noi avevamo diverse proposte che potevano dare una risposta immediata a quelle che erano le richieste dei cittadini soprattutto in un momento in cui la città sta soffrendo particolarmente le strozzature del traffico dovute ai cantieri della tramvia. Ci sono state tolte 21 corsie preferenziali negli ultimi 4 anni, questo vuol dire che la velocità commerciale è calata notevolmente e questo ha fatto si che tutto il sistema del trasporto pubblico sia entrato in crisi». Alla domanda su cosa sia successo ai centralini delle due cooperative dei taxi, immediatamente diventati muti dopo la delibera del Comune, Tani ha spiegato che si è trattato di un guasto alla parabola: «E’ una situazione che si verifica cinque, sei volte l’anno – ha spiegato il consigliere di centro destra. Se avessero fatto il numero unico come chiedevamo noi – ha replicato Bettarini – potevamo credere al guasto, ma che questo avvenga a due numeri diversi contemporaneamente non era accettabile».

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