BAGNO A RIPOLI – Pecore nane di razza D’Ouessant. Segni particolari: un morbido cappotto di lana, taglia piccola e grande voracità. È a loro che il Comune di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, ha affidato in via eccezionale lo “sfalcio” dell’erba in alcune aree pubbliche del territorio.

Lezione di sostenibilità all’aria aperta

Un tosaerba 100% ecologico entrato in funzione grazie al progetto sperimentale avviato in collaborazione con l’azienda agricola Compturist, proprietaria del podere Biliotto in località Rimaggio, che da qualche tempo impiega questi particolari ovini per manutenere la propria oliveta. Per l’intera giornata, le pecorelle sono entrate in azione nei prati di proprietà comunale adiacenti all’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Ponte a Ema, contribuendo con il loro “appetito” alla manutenzione e alla cura del verde. Una vera “lezione” di sostenibilità all’aria aperta per i bambini della scuola dell’infanzia “Bruno Cocchi” di Balaltro, che ha partecipato all’iniziativa con una sezione dei 5 anni, ricevendo dagli allevatori informazioni sulle pecore nane, le loro peculiarità e le loro abitudini.

Nessun danno per il manto erboso

Particolarmente abili ad arrampicarsi nei terreni impervi e scoscesi, gli ovini bretoni con il loro morso superficiale possono provvedere alla rasatura dei prati senza provocare danni al manto erboso. Inoltre, grazie ai loro escrementi contribuiscono a rendere i terreni più fertili. In molti paesi europei come la Francia, la Germania o la Svizzera, molte amministrazioni locali si affidano alle mandrie di questi ovini particolari per la cura del verde. A Bagno a Ripoli, questi speciali “tosaerba” ecologici al 100%, nelle prossime settimane, saranno impiegati in altre porzioni di territorio, dalle aree verdi comunali di via di Ritortoli ad alcune aree del giardino dei Ponti.

Sindaco Casini: «Conoscere la natura è il primo passo per difenderla e tutelarla»

«L’iniziativa – spiega il sindaco Francesco Casini – nasce con una finalità educativa e didattica, ed è pensata per diffondere le buone pratiche della sostenibilità, in special modo tra le fasce più giovani della popolazione. Ad ogni appuntamento saranno coinvolte le scuole del territorio e i bambini potranno assistere da vicino al lavoro delle pecorelle, con lezioni sulla natura e l’ecologia direttamente sul campo. Conoscere la natura è il primo passo per difenderla e tutelarla e questo è un dovere che abbiamo nei confronti dei nostri bimbi, i cittadini di domani. Siamo rimasti molto colpiti dall’esperienza del podere Biliotto e insieme ai titolari abbiamo deciso di sperimentare un progetto simile anche su aree comunali. Il nostro territorio, per larga parte verde, si presta benissimo ad un simile esperimento. Abbiamo già selezionato alcuni terreni dove mettere alla prova le pecorelle nane in completa sicurezza e non escludiamo di strutturare questo progetto e di ampliarne il raggio d’azione se si dimostreranno uno strumento efficace e apprezzato dalla comunità».

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