Foto Pixabay

Coinvolge oltre cento realtà tra città, paesi, frazioni e parrocchie, oltrepassa i confini della Toscana, arrivando fino a Lazio, Umbria ed Emilia. È ‘Terre di presepi’, l’iniziativa, presentata questa mattina a palazzo del Pegaso, che racconta il Natale attraverso la Natività. Dalla sesta edizione gli organizzatori hanno preso spunto per dar vita all’associazione nazionale delle Città dei presepi, la cui nascita è stata siglata nelle scorse ore in sala Barile a Firenze.

Un lungo itinerario di aperture e di inaugurazioni di presepi fino alla notte del 24 dicembre, coinvolge tutta la Toscana, tra vie dei presepi, mostre ed esposizioni presepiali, presepi artistici e presepi viventi. Daniele Cei, assessore alla cultura di Fucecchio ha spiegato che «ogni visitatore può fare l’itinerario preferito e attraverso la ‘credenziale del pellegrino presepista’ documentare con  timbri apposti dalle realtà presepiali accreditate, il proprio viaggio». Chi completerà l’itinerario riceverà la “compostela presepiale”. La Compostela sarà consegnata in occasione della rassegna finale dei cori parrocchiali e delle corali di Terre di Presepi, domenica 19 gennaio 2020 a Badia San Savino nel comune di Cascina alle porte di Pisa. Il coordinatore dell’iniziativa Fabrizio Mandorlini  ha parlato delle «cinque rappresentazioni, provenienti da Cerreto Guidi, Castelfiorentino, Forcoli e San Miniato che sono ospiti alla mostra ‘100 Presepi in Vaticano’ e che sono stati visitati da Papa Francesco». Tra questi c’è il ‘presepe ecologico’ che si illumina pedalando su una bicicletta, realizzato dai presepisti di Castelfiorentino.

Tutta la Toscana è coinvolta, a partire dalla Lunigiana con l’unicità del presepe vivente di Equi Terme, al primo presepe meccanizzato d’Italia a Pallerone, agli oltre 300 presepi di Regnano, per poi passare in Garfagnana con Pieve Fosciana, Coreglia Antelminelli, Ghivizzano, Bagni di Lucca, Pescaglia e tutte le località della valle dei presepi. Scavalcando il passo delle Radici, una puntata in Emilia Romagna per visitare le mostre di Gazzano e alla biennale di Montefiorino. Si arriva in lucchesia, nel pistoiese (Le Piastre, Pescia, Veneri, Traversagna), nel pratese con Borgo della Rocca a Montemurlo, Oste, Vergaio, Campi Bisenzio, fino alle porte di Firenze con Lecore, San Miniato a Signa e la parrocchia dei Bassi in via dell’Argingrosso. Ruota, Nicosia di Calci, Tre Colli, Calci hanno creato un “anello presepiale” intorno al Monte Serra che continua nel pisano passando per San Giovanni alla Vena, Calcinaia, Pontedera, Cascina, Pisa, Forcoli, Legoli, Usigliano di Lari, Casciana Terme, Riparbella. Lungo l’Arno ecco molte realtà presepiali storiche come San Romano, Cigoli, San Miniato, Castelfranco di Sotto, le vie dei presepi di Iano e di Marti, le realtà emergenti di Roffia e San Miniato Basso. Poi la Valdelsa con Castelfiorentino, Certaldo, San Casciano Val di Pesa, Staggia Senese fino al presepe della Stazione di Siena e proseguire nella parte sud della Toscana facendo tappa a Sarteano e a Sorano, Trevinano, Monteleone d’Orvieto. E poi Petroio, Cerreto Guidi, Sovigliana, Fucecchio, Montopoli, San Giovanni Valdarno, Gricignano, Sansepolcro, Il Cinquale, Migliano, Le Ville, un lungo elenco di parrocchie, paesi e di cittadine che si rinnova e si arricchisce ogni anno.

Articolo precedenteSocial Innovation Jam. Bando al via, organizzazioni no profit assieme ai giovani per innovare il sociale
Articolo successivoI riconoscimenti. Premio “Terra di Siena” al 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, all’Associazione Sportiva Le Bollicine e a Sara Cafarelli