4-ubu-roi-simone-cecchettiIn scena al Teatro di Rifredi dal 15 al 19 novembre uno dei prodotti più significativi e spettacolari del teatro di ricerca italiano degli ultimi anni, l’Ubu Roi riadattato e diretto da Roberto Latini.  Attore, autore e regista, Latini nel 1999 ha fondato la compagnia Fortebraccio Teatro volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. Con questo spirito, nel 2012, ha riscritto e messo in scena, contaminandolo con riferimenti ad altri autori (William Shakespeare, Eugène Ionesco, Antonin Artaud, Carmelo Bene), Ubu Roi di Alfred Jarry, farsa grottesca del 1896, anticipatrice del surrealismo e del teatro dell’assurdo e nata da una parodia del professore di fisica del liceo di Rennes frequentato da Jarry.

Lo spettacolo Originariamente il testo era nato come un gioco goliardico per poi trasformarsi in uno spettacolo per marionette e diventare infine – grazie alla sua originale riflessione sulla natura dell’arte teatrale – un classico del teatro mondiale, inaugurando una nuova scienza, la “patafisica”, la scienza delle soluzioni immaginarie. La storia racconta le vicende di due coniugi, Padre Ubu e Madre Ubu, che decidono di uccidere il Re Venceslao impadronendosi del trono. Per il timore di essere a sua volta usurpato, Padre Ubu prende la decisione di uccidere tutti i nobili che lo avevano appoggiato, trasformando così la sua grottesca sete di potere in un cialtronesco e surreale balletto di sangue.
In un’atmosfera rarefatta e un po’ orientaleggiante Latini, onnipresente in scena con indosso i panni del Pinocchio di Carmelo Bene, crea immagini sceniche sontuose e di grande impatto visivo,  che sembrano uscire dai libri pop o dai cartoni animati, coadiuvato in questo da un’eccellente compagnia di attori tra cui si segnala Ciro Masella nei panni di una isterica e feroce Madre Ubu.

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