Il-cappello-di-paglia-di-FirenzeLa Compagnia Namasté Teatro porta sul palcoscenico del Teatro Le Laudi di Firenze lo spettacolo “Un Cappello di Paglia di Firenze”, farsa di Eugene Labiche, diretto dalla regista Rita Serafini (orari degli spettacoli: sabato 2 ore 21, domenica 3 e mercoledì 6 gennaio ore 17).

In scena per la prima volta nel 1851 In replica fino al 6 gennaio, gli spettatori potranno assistere a questa storia andata in scena per la prima volta nel 1851; la prima versione ha delle arie musicali assai gradevoli, tuttavia è stata principalmente messa in scena nella sola versione di prosa. A metà ‘900 Nino Rota ne farà una delle opere liriche più rappresentate al mondo. In questa versione, le musiche originali sono di Marta Marini che le esegue insieme ad Eleonora Tassinari; nel cast diciassette attori (Michele Fabbri, Sandra Morgantini, Fabio Cabras, Stefano Acciarino, Andrea Nardi, Rita Serafini, Barbara Danzè,Riccardo Scotto, Giada Capanni, Lorenzo Bittini, Laura Settesoldi, Marco Bazzani, Laura Bozzi, Maurizio Paoli, Ilaria Giovannelli, Anita Barbanotti, Carlo Guerri) e la cantautrice Lisetta Luchini.

La trama La trama vede il giovane Fadinard, protagonista della storia, che deve sposarsi a breve. Un inconveniente, tuttavia, interviene a turbare la vigilia delle nozze. Il suo cavallo, infatti, mangia il cappello di paglia di una giovane donna, Anaïs, impegnata in tenera conversazione con un soldato. La coppia segue Fadinard fino a casa di questi, rifiutandosi di lasciare l’abitazione fino a quando non avrà avuto un cappello identico a quello danneggiato. Anaïs è, infatti, sposata e il geloso marito sicuramente si insospettirebbe della scomparsa del copricapo. Fadinard, senza dire nulla ai componenti del corteo nuziale che sempre lo segue, parte alla ricerca di un cappello di paglia, compito apparentemente facile ma che, invece, si rivela assai complicato, con tappe in luoghi inusitati e sempre con corredo di parenti ed amici al seguito. Il finale avviene davanti a casa di Fadinard ed è lieto e, naturalmente, improntato alla comicità.

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