Un’ora di sciopero per “invitare” la propria azienda ad essere disponibile ad un incontro con la Regione. È accaduto stamani davanti ai cancelli della Malo di Campi Bisenzio (marchio di cashmere) dove dalla 10 alle 11 si sono fermati dal lavoro i dipendenti per manifestare. L’azienda, infatti, di proprietà di una holding russa non sembra interessata ad un confronto con la Regione Toscana per spiegare i ritardi nell’applicazione del piano industriale che prevedeva investimenti per 20 milioni di euro. Già nel dicembre scorso i lavoratori temevano il crac se la proprietà non avesse rapidamente ricapitalizzato l’azienda.

Il 15 maggio scorso un presidio di lavoratori era stato attivato davanti al negozio di Milano, in via Montenapoleone. «Occorrono investimenti ben più forti degli attuali 20 milioni in 18 mesi annunciati che servirebbero a malapena a coprire le perdite dei prossimi esercizi», avevano espresso allora le Rsu aziendali, Filtem Cgil e Femca Cisl. Nelle assemblee i lavoratori hanno bocciato all’unanimità il piano della dirigenza che prevede 20 esuberi a Campi Bisenzio (Firenze) e 38 nello stabilimento di Borgonovo Val Tidone (Piacenza), e proclamato un pacchetto di 20 ore di sciopero, per dire no ai tagli prospettati dall’azienda.

«Chiediamo – concludono i sindacati – che si dia corso al piano ambizioso di riqualificazione delle produzioni che l’azienda stessa ci aveva presentato all’inizio del 2017, che attraverso l’acquisizione di produzioni ‘esterne’ ottimizzi le capacità produttive e i costi aziendali».

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