Giornata nera per il calcio toscano di Serie A che nella quindicesima giornata deve registrare due sanguinose sconfitte subite da Fiorentina e Siena. Entrambe le squadre, si può dire, sono state condannate dalla legge dell’ex dato che Pazzini è risultato decisivo con l’Inter e che il Genoa di Malesani ha annullato le velleità senesi.

È crisi Ciò che preoccupa maggiormente è lo stato di crisi, impossibile chiamarla diversamente, in cui è sprofondato il calcio toscano di Serie A. Ad una settimana dal derby di Siena, lo stato di salute delle due squadre non sembra certo ottimale ed anzi inizia seriamente a preoccupare una classifica che, ad ora, non lascia presagire nulla di buono. 0-2, punteggi peculiari per le due squadre toscane. La Fiorentina non riesce a dare costanza ai suoi risultati ed anche contro l’Inter si è dissolta nel nulla dopo il primo gol subito, una pecca evidentissima durante la gestione Mihajlovic ma che continua a perpetrarsi anche sotto le cure del “dottor Rossi”. Autore della rete decisiva l’ex di giornata Pazzini. Da lì in poi, il nulla per la squadra di Delio Rossi, costretta ad inchinarsi anche davanti al nipponico Nagatomo, non certo il “Lionel Messi del Sol Levante”. Amarezza e frustrazione anche in casa Siena: la squadra di Sannino non sembra nemmeno la lontana parente di quel team che tanto aveva impressionato nelle prime giornate di campionate. Contro il Genoa dell’ex allenatore Malesani è arrivata la terza sconfitta consecutiva e soprattutto una prova incolore caratterizzata da tanta fatica, poca lucidità e scarsa vena realizzativa. Senesi doppiamente condannati dalla legge dell’ex dato che il giovane Destro, la passata stagione protagonista con la compagine ligure, si è visto respingere dalla traversa in maniera clamorosa un piattone sparato da sottomisura proprio sul montante. Un episodio che avrebbe potuto cambiare le sorti di un match e di un periodo che sembra assolutamente stregato per la squadra di Sannino.

Inutile nascondersi Adesso per Fiorentina e Siena non ci sono più scusanti. Serve un deciso cambio di rotta e serve quanto più velocemente possibile. Delio Rossi ha chiesto tempo per venire a capo di tutti “i mali” che affliggono la compagine viola. Malanni che a questo punto hanno veramente del “patologico” e dell’autoimmune. Difficile quindi stabilire quali siano le responsabilità tecniche di chi allena la Fiorentina e quali quelle dello staff societario e di una rosa che sembra veramente aver poco da dare sia sul piano tecnico che su quello morale. La paura in casa Siena è invece un’altra: l’onda lunga dell’entusiasmo per la promozione dalla Serie B sembra essersi esaurita ad ottobre. Adesso che il campionato e la classifica si stanno delineando, emergono maggiormente quelli che sono gap tecnici evidenti per la squadra di Sannino che ha a disposizione una rosa forse modesta e con pochi giocatori in grado di fare la differenza in attacco e nelle zone nevralgiche del campo. Elementi, per intendersi, in grado di trascinare la Robur all’obiettivo-salvezza facendosi carico di importanti responsabilità. Insomma, è lecito poter parlare di crisi per Fiorentina e Siena. Il derby che si prospetta all’orizzonte rappresenta già uno “scontro fratricida” che potenzialmente potrebbe affossare o risollevare le pretese stagionali dell’una o dell’altra squadra. Notizia questa che non farà nient’altro che aumentare l’attesa e il volume di pathos che accompagnerà il count-down di Siena-Fiorentina: sicuramente non il miglior viatico per avvicinarsi al match e soprattutto per uscire da questo brutto periodo.

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