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FIRENZE – La squadra per le elezioni regionali è definita ma gli strascichi restano dentro il Pd.

Lo dimostra lo sfogo pubblico di Valentina Mercanti, consigliera uscente e presidente dell’assemblea Dem, ha annunciato ufficialmente la sua decisione di non ricandidarsi.

La scelta, ha spiegato, nasce con rammarico ma anche dalla volontà di lanciare un segnale forte all’interno del partito.

Mercanti ha sottolineato la mancanza di una gestione collegiale autentica nel Pd, non solo riguardo a una fase delicata come quella delle candidature, ma soprattutto nel rapporto con i territori e nell’organizzazione del partito stesso. In particolare, ha evidenziato come l’utilizzo del listino bloccato avrebbe meritato un confronto più ampio, almeno in segreteria, poiché alcune aree ne traggono vantaggio mentre altre inevitabilmente ne risentono. Alla fine le scelte sono ricadute su fedelissimi del segretario Emiliano Fossi o vicinissimi alla corrente di Schlein: quindi Iacopo Melio, Gianni Lorenzetti e Simona Querci.

«Il listino con rappresentanti di una sola area politica rappresenta un’ulteriore forzatura e un segnale contrario all’unità», ha dichiarato Mercanti, evidenziando le divisioni interne. Riguardo al rapporto con i territori, la presidente del Pd toscano ha rilevato una carenza di attenzione e costanza nei rapporti, elementi fondamentali per un partito come il Pd.

Nel caso specifico del territorio lucchese, ha spiegato, le tensioni erano evidenti da mesi e alla fine sono esplose, danneggiando le comunità politiche locali. Secondo Mercanti, si sarebbe potuto intervenire in tempo per evitare questa situazione senza penalizzare nessuna parte. A Lucca è stato scelto come capolista l’ex sindaco Alessandro Tambellini, mentre è rimasto fuori Luca Menesini che su Facebook attacca: «Hanno deciso di non candidarmi. Scelta che non condivido, sbagliata!».