
“Miglioramento della qualità della vita, sostenibilità che è anche prevenzione sanitaria. La sfida verde del futuro delle nostre città deve partire da qui. La nostra categoria ha sempre avuto un approccio culturale, anche nel contributo che abbiamo dato per la formazione della Legge 10/2013. Nel dibattito di una comunità civile, il verde urbano non deve essere visto come un elemento di costo o un fastidio, ma come un elemento che serve a migliorare la qualità della vita e ad aprire un rapporto con la città, che faccia sentire i cittadini una identità ed appartenenti a quel luogo. Questo vale soprattutto per i bambini, che quei luoghi dell’infanzia se li porteranno nella memoria e nel tempo. Insieme alle altre categorie e a chi partecipa a questo dibattito, è necessario portare avanti un progetto che identifichi i nostri luoghi identitari come un grande valore culturale nel tempo