ROMA – “La scuola è un luogo naturale di assembramento. Se si tornasse al 100% in molte aule non sarà possibile rispettare il metro di distanziamento. In questo caso la scuola si vedrà costretta a ridurre la presenza dei ragazzi e alternarla alla dad, facendo rotazioni. Bisogna valutare questo rischio”.

Così Antonello Giannelli presidente dell’Anp Associazione nazionale presidi riguardo al rientro a scuola dal 26 aprile. Giannelli spiega che “abbiamo un aspetto positivo che è migliorato, quello della percentuale di personale scolastico che ha ricevuto la prima dose, ovvero 3 su 4. L’aspetto criticabile è la sospensione del piano vaccinale nei confronti del mondo della scuola che riguarda 1,5 milioni di persone, per procedere invece con fasce d’età. Dovrebbe essere invece fatto parallelamente.

Tra gli aspetti negativi ci sono sempre i trasporti, tema che riguarda soprattutto gli alunni superiori perché i più piccoli hanno la scuola vicino casa. Ci sono 390 milioni di euro per i trasporti, ma quando ne vedremo gli effetti? C’è poi il tema del piano di screening degli studenti basato sui tamponi rapidi che ancora naviga in alto mare”, conclude Giannelli.

Riapertura scuole il 26 aprile, ma “quali misure di sicurezza in più sono state nel frattempo approntate visto che in tutte zone di rischio, comprese arancione e gialla, debbono permanere tutte le precauzioni anticovid per scongiurare la diffusione del contagio?”, chiedono i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.

Il “rischio ragionato”, di cui ha parlato il Presidente del Consiglio Draghi “non basta a dare tranquillità e garanzie al personale e agli alunni, le cui condizioni relativamente al distanziamento sono rimaste immutate, nonostante le varianti del virus”, hanno sottolineato i sindacati. “Occorre anzitutto aggiornare i protocolli di sicurezza, che sono fermi all’estate del 2020; poi – hanno concluso – occorre attivare un’efficace azione di tracciamento, potenziare i trasporti e, soprattutto, occorre consentire che le scuole possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e di uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza”.

Le riaperture. Ristoranti anche al chiuso dal 1 giugno in zona gialla

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