Voto a distanza via internet, collegamento con le principali sedi o almeno con la sede legale di Monteriggioni (Siena), e voto segreto. Sono le richieste avanzate da Luciano Borri, presidente dell’associazione ‘Per una banca in terra toscana’, e contenute in una lettera inviata al presidente di ChiantiBanca, Cristiano Iacopozzi, in vista dell’assemblea dei soci convocata per il 10 dicembre al Mandela Forum di Firenze sul tema dell’adesione al gruppo bancario cooperativo Iccrea. Le tre richieste sulla modalità di voto sono state avanzate «al fine di garantire la più elevata rappresentatività democratica ad una decisione così rilevante per il futuro di ChiantiBanca», si legge nella lettera dell’associazione che riunisce un gruppo di soci favorevoli, invece, all’adesione al gruppo di Bcc afferente alla holding di Cassa centrale banca (Ccb) di Trento.

Borri: «Non vogliamo pensare a assemblea pilotata» «Senza queste modalità di voto – ha spiegato Borri all’ANSA – l’esito dell’assemblea potrebbe essere espressione solo di una minima parte dei soci e non vogliamo pensare che si stia organizzando un’assemblea ‘pilotata’ specie per una decisione così importante per il futuro di ChiantiBanca. Le nostre richieste sono ancora senza risposte ad un mese dall’assemblea». L’assemblea dei soci di Chiantibanca il 14 maggio scorso aveva espresso voto favorevole per aderire alla holding di bcc da Ccb Trento, seguendo un percorso tracciato con l’ex presidenza di Lorenzo Bini Smaghi. Ma successivi, e recenti orientamenti, maturati con la nuova governance guidata dal professor Iacopozzi, riportano i soci al voto per proporre l’adesione di Chiantibanca, anziché a Ccb, alla holding romana Iccrea.

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