violenza«La violenza, poiché incide sul benessere fisico e psichico delle donne, non è solo un grave problema sociale, ma anche un’emergenza sanitaria. Il contrasto alla violenza contro le donne esige, quindi, il perseguimento di una serie di obiettivi, fra cui: la presa a carico con coesione di intenti e di interventi da parte delle forze pubbliche e delle istituzioni, reti associative di supporto, formazione degli operatori coinvolti, azioni finalizzate alla prevenzione, protezione delle vittime, persecuzione degli autori e percorsi per gli autori di violenza, promozione della salute psico-fisica nel rapporto fra donne e uomini nei vari contesti, divulgazione di buone pratiche». A sottolinearlo, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è l’Ordine degli Psicologi della Toscana.

I numeri della violenza in Toscana Dal 2006 al 30 dicembre 2014 (VI rapporto sulla violenza di genere in Toscana) si contano in Toscana ben 63 femminicidi, episodi mortali di violenza. Queste 63 vittime si stima abbiano perso circa 2.000 anni di vita ed hanno lasciato 38 orfani. Più in generale, sono oltre 10.819 le donne che, negli ultimi 5 anni, si sono rivolte ai Centri antiviolenza in Toscana; si contano inoltre 6.000 accessi al Codice Rosa in due anni e mezzo e 4.000 accessi ai consultori per motivi di abuso e maltrattamento in due anni. Negli ultimi dodici mesi il numero di accessi è aumentato complessivamente del 45,7%. I tipi di violenza. La donna dichiara di avere subito violenza di tipo fisico, psicologica, economica, stalking, violenza sessuale, molestie sessuali, mobbing mentre ad esercitare la violenza sono, nell’ordine, il coniuge, il partner convivente, il partner non convivente, l’ex coniuge, l’ex partner convivente, l’ex partner non convivente, il datore di lavoro. La maggior parte delle donne dichiara di avere subito 2 tipi di violenza e 1.646 casi 3 tipi di violenza. Chi dichiara di avere subito violenza fisica solitamente ha subito anche violenza psicologica a cui spesso si aggiunge anche la violenza economica.

«La violenza domestica per il suo carattere di maltrattamento prolungato nel tempo – spiega la consigliera Fiorella Chiappi, referente del gruppo di lavoro Psicologia della salute di genere – è causa di numerosi danni e patologie a livello fisico (fratture, lesioni addominali, fibromialgie, danni oculari) e psicologici (depressione, disturbi da stress postraumatico) con relativi comportamenti a rischio (abuso di alcol e di droghe, suicidi) e l’inevitabile coinvolgimento dei figli e relativi danni».

L’impegno dell’Ordine Gli Psicologi della Toscana da anni s’impegnano nel contrasto alla violenza. Una consigliera dell’Ordine partecipa al Tavolo interistituzionale della Procura sulle Buone pratiche per il contrasto alla violenza e il gruppo “Psicologia  & Salute di Genere” si occupa di raccogliere, divulgare le buone pratiche  relative sia a interventi rivolti alle vittime (adulte e minori) e agli autori di violenza sia alla prevenzione della violenza e alla promozione della cultura del benessere nella relazioni di coppia.

 

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