SIENA – Normale amministrazione, è la campagna elettorale. Giocata fino all’ultimo centimetro e su ogni argomento possibile. L’ultimo della seria è la Fondazione Biotecnopolo.

Creatura che vedrà la luce a Siena tra un po’, ma dopo l’approvazione dello statuto, l’occhio della politica si è acceso sulle nomine. C’è chi tira dritto per la propria strada, come Silvio Franceschelli, candidato Pd all’uninominale per il Senato nel sud della Toscana, “Quello del Biotecnopolo dovrà essere un percorso virtuoso tale da mettere in moto un meccanismo che va dalla formazione nella scuola secondaria, all’università fino all’incubatore Toscana Life Sciences passando dalle attività del distretto delle Scienze della vita”, e chi ne approfitta per accendere i toni, come i leghisti Tiziana Nisini, candidata per la Camera nell’uninominale di Arezzo, e Claudio Borghi, in lizza al Senato nel listino proporzionale. Uniti nella critica all’eventualità che Andrea Crisanti possa essere uno dei profili tecnici scelti per la Fondazione.

“Lo ricordiamo per essere stato protagonista dell’infelice periodo dei televirologi che preferiremmo dimenticare al più presto. Dopo la candidatura nel PD e la probabile astinenza dal tubo catodico, si vocifera anche di questa nuova possibilità. Il solito poltronificio della sinistra che, guarda caso, si ripropone per ogni campagna elettorale. Lasciamo che Crisanti si paghi da solo la villa a Vicenza senza mettere il conto a Siena”, ha evidenziato Borghi. Parole simili a quelle utilizzate da Nisini: “Nasce la Fondazione Biotecnopolo di Siena e si parla già di nomine. Tra le tante indiscrezioni spunta il nome del virologo Crisanti, guarda caso candidato per il Pd. Speriamo che qualche partito non cominci con le solite mancette da campagna elettorale e abbia la decenza di rispettare chi crede che la politica non sia solo un poltronificio da aprire all’occorrenza”.

A precederli Francesco Michelotti, candidato alla Camera nel proporzionale di Siena-Grosseto-Arezzo-Livorno, che ha lanciato un monito contro le eventuale fughe in avanti sulle nomine: “Il consiglio che avrà il compito di indirizzare la Fondazione dovrà essere nominato dal premier, ma siamo in piena campagna elettorale, fra pochi giorni gli italiani saranno chiamati a votare e è legittimo pensare che queste importanti nomine siano effettuate da chi guiderà il paese per i prossimi cinque anni e non da chi non ha più i numeri per governare”.

Nella mischia è entrato anche Paolo Pacciani, candidato del Polo Civico alle prossime elezioni comunali, che ha rivendicato un ruolo per Siena nelle scelte, invitando il Comune a far parte del gruppo dei soci fondatori: “La città non può accettare un’altra operazione calata dall’alto, senza avere la certezza di poter contare sulla presenza del Comune, l’unica istituzione che rappresenta tutti i senesi”.

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