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FIRENZE – A poco più di due mesi dalle elezioni regionali si stringono i tempi per ufficializzare la candidatura del governatore uscente Eugenio Giani alla guida di una vasta coalizione di centrosinistra.

L’annuncio è atteso giovedì sera durante la direzione regionale del PD, convocata in via Forlanini a Firenze. Sul tavolo, l’investitura formale di Giani e la composizione del cosiddetto “campo largo”, che dovrebbe includere, salvo sorprese dell’ultima ora, anche il Movimento 5 Stelle.

L’incontro sarà decisivo dopo settimane di trattative e confronti serrati. La presenza della segretaria regionale M5S Irene Galletti, del deputato Andrea Quartini e di figure di spicco del movimento come Paola Taverna e Riccardo Ricciardi, in videoconferenza con il leader Giuseppe Conte, testimonia la ripresa di un dialogo che sembrava essersi arenato nei mesi scorsi per dissidi sulla linea politica e sulla figura di Giani.

Il M5S, infatti, si era mostrato a lungo freddo verso la ricandidatura del presidente uscente, chiedendo maggiori garanzie su temi programmatici come l’acqua pubblica, l’ambiente e la posizione sull’aeroporto di Peretola.

Dopo lo scoppio di alcune crisi interne e incontri ai vertici, la svolta: Conte ha definito “un sacrificio notevole” il sostegno a Giani, lasciando però intendere un’apertura alla collaborazione, che molti leggono come il segno di un imminente accordo. La base grillina toscana, divisa tra la linea dialogante di Taverna e l’ala più critica rappresentata da Galletti, si riunirà ancora nei prossimi giorni per dare l’ultimo via libera.

Se giovedì sera i 5 Stelle scioglieranno la riserva, la coalizione potrà presentarsi unita al voto; in caso contrario, il PD è determinato a procedere comunque, lasciando la porta aperta a eventuali ingressi del M5S anche dopo il voto in assemblea.

Le posizioni degli altri alleati — con Verdi, Sinistra Italiana e Italia Viva che spingono per accelerare e definire la squadra — complicano il quadro, ma l’asse centrale tiene sulla candidatura di Giani, nonostante i malumori che attraversano anche il PD tra le diverse anime del partito.

Non saranno invece discusse nella riunione di giovedì le deroghe per le liste e la questione dei limiti ai mandati per assessori e consiglieri uscenti: su questo capitolo, decisivo per la composizione finale delle liste di candidatura, la discussione si sposterà a fine agosto-inizio settembre, in vista della presentazione ufficiale prevista per il 12 settembre.