SIENA – “Un appello — non solo spirituale, ma morale e sociale — a non restare a guardare. La Toscana e la provincia di Siena, con il suo tessuto di piccole e medie imprese, di artigianato e manifattura, è particolarmente vulnerabile alle fluttuazioni nazionali e globali. Le parole del Papa riconoscono che molte aziende, strette fra costi crescenti e mercati instabili, sono costrette a ridimensionare o persino a chiudere del tutto”.
Lo sottolinea Riccardo Pucci segretario generale della Cisl Siena a proposito delle parole di papa Leone XIV in occasione del pellegrinaggio regionale delle diocesi toscane a Roma in cui il Pontefice ha rivolto parole forti e dense di stimolo al mondo del lavoro e alle comunità della nostra regione. Ha parlato di “licenziamenti dolorosi”, di crisi che obbligano le aziende “a lasciare molti in cassa integrazione”, e dell’urgenza che “l’accordo istituzionale” torni a promuovere la ripresa produttiva.
“Da mesi osserviamo segnali preoccupanti: commesse che saltano, rincari energetici, difficoltà nelle catene di fornitura e un contesto europeo che non offre più certezze. Chi paga il prezzo sono i lavoratori, con redditi incerti, occupazioni precarie o la perdita stessa del lavoro. Molti lavoratori — in settori in crisi — sono lasciati in cassa integrazione a lungo, sospesi fra la speranza di un rilancio e l’incertezza di tornare attivi. Il Papa menziona proprio questa condizione nel suo discorso. Una condizione che ha effetti sul morale, sulla tutela dei diritti, sulla tenuta delle famiglie, ma spesso anche sui percorsi formativi che vengono accantonati. Il Pontefice giustamente ha richiamato la necessità che le istituzioni (nazionali, regionali, locali) facciano la loro parte: non basta “sbloccare” accordi, servono politiche stabili e capaci di sostenere l’occupazione, l’innovazione e l’ecosostenibilità” aggiunge ancora Pucci.
“In un contesto come quello toscano, dove culture associative e sociali sono forti, questo invito può concretizzarsi in pratiche reali di solidarietà, ascolto attivo, iniziative collaborative con i soggetti del territorio. Per questo unitariamente, i sindacati del territorio, hanno elaborato una piattaforma unitaria sul lavoro, che potrà servire come spunto e stimolo a tutte le istituzioni, per la salvaguardia del territorio e dei lavoratori tutti”.
“La Regione e i Comuni toscani dovranno così assumere un ruolo attivo nel coordinare questo rinnovato patto sociale: sindacati, imprese, enti locali possono lavorare insieme per stimolare investimenti produttivi, innovazione, politiche di welfare lavorativo. Come suggerisce il Santo Padre, infatti, il sindacato non è solo negoziazione, ma anche parola profetica. Denunciare lo sfruttamento, le morti sul lavoro, le disparità, e presentare modelli alternativi di lavoro dignitoso e rispettoso della persona rimettendo al centro del dibattito sociale e politico il valore del lavoro dignitoso e della solidarietà” conclude Pucci.