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FIRENZE – L’hummus nei menu delle mense scolastiche diventa terreno di scontro politico.

La Lega attacca l’iniziativa “Sapori per la pace” lanciata da sette Comuni toscani di centrosinistra – Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Signa, Barberino di Mugello, Carmignano e Capannori – accusandola di essere una “forzatura ideologica” che condiziona i bambini. Protagonista della protesta l’europarlamentare Susanna Ceccardi, mentre le amministrazioni difendono il progetto come un’occasione educativa per promuovere pace e diversità culturali.

L’idea, promossa in accordo con la società pubblica Qualità&Servizi che serve 11 mila pasti al giorno nelle scuole del territorio, è partita con piatti della tradizione palestinese: mujadara a base di riso e lenticchie, hummus e un workshop con lo chef Fidaa Abuhamdiya. Seguiranno il menu ucraino l’11 febbraio e quello sudanese il 10 aprile.

“Attraverso il cibo, bambini e bambine potranno conoscere tradizioni diverse dalla nostra e riflettere insieme su valori e diritti che devono essere riconosciuti e salvaguardati”, ha spiegato il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani alla presentazione. L’assessora all’agricoltura di Sesto Fiorentino, Beatrice Corsi, ha aggiunto: “Il momento del pasto ha un forte valore educativo, perché la condivisione del cibo è uno dei primi linguaggi che impariamo. Parlare di pace e di culture diverse diventa, grazie al pasto a scuola, immediato ed efficace”.

Non ci sta Susanna Ceccardi, eurodeputata leghista: “Altro che ‘piatti di pace’, con il ‘menù palestinese’ il Pd scodella l’ennesima forzatura ideologica spacciata per pedagogia, sulla pelle dei bambini”. L’esponente della Lega contesta l’iniziativa per alunni di sei o sette anni: “Non possono certo comprendere né i drammatici conflitti internazionali né le tensioni geopolitiche in corso. Eppure, anziché garantire servizi più efficienti, certe amministrazioni rosse, insieme alle loro cooperative, preferiscono trasformare persino il pranzo in un’occasione di condizionamento emotivo”.

Ceccardi definisce il progetto “un’iniziativa di facciata, utile solo a compiacere la segreteria del Pd”, anche se in alcuni Comuni il Pd non è nemmeno in maggioranza. “La scuola non dovrebbe trasformarsi in un laboratorio di indottrinamento”, conclude.

La difesa delle amministrazioni: “Ceccardi diffonde falsità”
Immediata la replica da Sesto Fiorentino, dove la vicesindaca facente funzioni Claudia Pecchioli ha condiviso il primo pranzo con insegnanti e alunni. “Ancora una volta Ceccardi parla di qualcosa che non conosce, mettendo insieme imprecisioni e falsità. Oggi ho vissuto un bel momento conviviale con bambine e bambini di sei o sette anni che hanno compreso il senso dell’iniziativa e l’importanza della pace assai meglio della nostra eurodeputata”.

Pecchioli rivendica i menu dedicati a Palestina, Ucraina e Sudan e attacca: “Capisco che chi condivide le vergognose e imbarazzanti posizioni di Salvini e Vannacci sia più facile bollare tutto con l’etichetta dell’ideologia anziché affrontare i temi nel merito con la serietà che si richiede a chi ricopre una carica istituzionale”.

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