Lo avevamo anticipato questa mattina (leggi) e, in effetti, «se il buongiorno si vede dal mattino» il dibattito politico a Siena non è che agli inizi. Anzi, entrando nel vivo dell'autunno rischia di finire in scontro aperto. E di rimanere tutto interno al Pd senese. Da un lato il gruppo dirigente provinciale che ha chiesto formalmente il voto entro l’autunno per il Comune, dall’altro i richiami all’autocritica da parte di associazioni di pensiero, ex dirigenti, militanti (leggi), amministratori (leggi). Rischio, una frattura insanabile dentro il principale partito di governo della città e della provincia. Con conseguenze tutte da definire. Oggi l’ennesimo botta e risposta. Escono pubblicamente un gruppo di amministratori, che fanno riferimento alla passata Giunta Cenni, e un elenco di volontari della Festa provinciale che si è appena conclusa. «Chi attacca la Festa attaccail Pd», scrivono. E lo scontro s'infiamma.

L’incapacità del gruppo dirigente del Pd «In questi ultimi giorni assistiamo a un’accelerazione dell’agenda politica del Pd che, di fatto, sta portando all'apertura vera e propria della campagna elettorale, senza aver sufficientemente approfondito l’origine della crisi e il suo possibile superamento». Ad intervenire è stata l’associazione Ora Siena con un documento a firma di Daniela Bindi, Fabio Borghi, Pier Paolo Fiorenzani, Fabio Lapisti, Giancarlo Meacci, Fabio Minuti, Ernesto Regina, Patrizia Rubegni, Ivano Zeppi. «Le vicende che hanno portato alla sospensione di sette amici e compagni dal Pd – spiega l'associazione – hanno scavato un solco indelebile nella politica senese e in particolare nel partito di maggioranza e di governo della città e della provincia. I fatti che le hanno determinate, al di là della vulgata delle mancate nomine, dimostrano un’incapacità da parte del gruppo dirigente del Pd e dei suoi alleati di governo di gestire e ripensare i termini della crisi e dello sviluppo possibile. Di fronte a un contesto di questa natura a Siena qualcuno ha pensato, dopo Siena Meravigliosa 2.0, di fare un tuffo nel populismo più facile, ricorrendo alle becere categorie dei ribelli e dei traditori e della discontinuità».

La città è migliore della sua classe dirigente Invece di un’approfondita analisi – prosegue il documento dell'associazione Ora Siena -, di una discussione e confronto di merito, a partire per esempio dal bilancio del comune, allargandolo ai temi della Città e della provincia, si è preferito il vecchio e usurato meccanismo della discontinuità e del nuovismo, e della ricerca del “nemico” interno al partito e alla maggioranza, nemico intorno al quale sapientemente coagulare un consenso “contro”, facile scorciatoia che ci riporta con la mente a tristi vicende del passato. Solo così si possono spiegare, da una parte le forzature per votare velocemente un bilancio comunale che presentava crepe evidenti e soprattutto il mettere tutti di fronte al “fatto compiuto”, le dimissioni per provocare con una forzatura un sussulto in un partito e in una maggioranza che si sentono e si definiscono assediati. Una miscela propagandistica affascinante, ma di breve respiro. Occorre comunque ripartire analizzando e proponendo ipotesi, proposte, strategie. Perché la Città è migliore della sua classe dirigente. Una classe dirigente che dovrebbe fare un passo indietro e aprire un percorso politico per ridisegnare davvero un progetto. Se ciò non avverrà, non ci resterà che prenderne atto, – conclude il documento – pur restando convinti che non sarà con qualche inno alla Città “Viva la nostra Siena” che potrà essere riconfermato il ruolo di governo del centrosinistra».

Il documento dei volontari della Festa provinciale E proprio sulle «critiche» alla kermesse provinciale del Pd, "Viva la nostra Siena", che si è appena conclusa è affidato un altro documento, questa volta di 190 volontari che hanno lavorato alla Festa nella Fortezza Medicea. Ad onor di cronaca non gli unici, considerato che le Feste Democratiche hanno interessato i paesi di quasi tutta la provincia. «La Festa del Partito Democratico è stato un grande momento di partecipazione aperto a tutti, che ha offerto spunti, idee, momenti di dibattito e di discussione. – si legge – La Fortezza Medicea si è trasformata in una vera e propria piazza, dove potersi incontrare e fare buona politica». E poi la riflessione sul presente e il futuro del partito. «Ognuno di noi con spirito di servizio e passione ha partecipato attivamente alla Festa. Stupiscono e feriscono le parole di chi, dopo aver causato il commissariamento del Comune di Siena, oggi offende tutte quelle persone che, come noi, per ventiquattro giorni, si sono spese in prima persona per la buona riuscita della manifestazione. Molti di loro, anche per i ruoli istituzionali che rivestono, dovrebbero avere maggiore consapevolezza delle loro uscite pubbliche. Riteniamo grave che una carica istituzionale prenda posizione contro la richiesta del suo stesso partito di ridare quanto prima una guida politica alla città».

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