Obiettivo principe e nobile: avvicinare i giovani alla scienza. Questo il cuore di Pianeta Galileo, che per l’inaugurazione, ha riunito a palazzo del Pegaso docenti, studenti e rappresentanti delle istituzioni. Non a caso, perché se Pianeta Galileo è giunto alla sedicesima edizione, il merito è di tutti: del Consiglio regionale, delle tre università toscane, dell’ufficio scolastico regionale, del comitato scientifico, delle scuole e quindi, soprattutto dei giovani, come è stato sottolineato nel corso della cerimonia. A fare gli onori di casa, davanti agli studenti del liceo Enriques Agnoletti di Sesto Fiorentino, Alessandro Lo Presti, che ha portato i saluti del presidente del Consiglio Eugenio Giani e ha parlato di «iniziativa consolidata e importante per la Toscana», che ogni anno cresce e non manca di unire la scienza con le altre arti.

Il Rettore dell’Università di Siena ricorda il professor Botta A dare il “la” all’inaugurazione ci hanno pensato, infatti, gli allievi del Liceo Alberti Dante di Firenze, che hanno presentato una performance musicale, dalle Quattro stagioni di Vivaldi. Un’apertura di cuore per fare di Pianeta Galileo una festa, nel ricordo della inaugurazione, ottanta anni fa, dell’aula magna dell’Università di Siena, proprio con un concerto dedicato a Vivaldi, riscoperto dopo anni di oblio. Come ha sottolineato il Rettore dell’Università di Siena Francesco Frati, che ha ricordato anche il professor Maurizio Botta, «che due anni fa svolse la lezione inaugurale e questa estate ci ha lasciati». Entrando nel vivo dell’iniziativa, «fiore all’occhiello del sistema formativo della Toscana», secondo Frati Pianeta Galileo è ancora più importante quest’anno, con il grande movimento sull’ambiente e sul cambiamento climatico: «l’auspicio è che la politica colga i segnali e le ricerche della scienza, per entrare in una nuova era». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Elena Castellani, che ha portato i saluti del Rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei; Sergio Giudici in rappresentanza del Rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella; Laura Scoppetta, che ha ringraziato per Ernesto Pellecchia, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana.

Tutti a lezione Il clou della cerimonia è stata la lezione inaugurale di Guido Pampaloni, Università di Pisa, introdotta da Giudici: «Un tempo nelle aule scolastiche, accanto alle cartine geografiche, campeggiava la Tavola periodica degli elementi e quest’anno, a 150 anni da quella particolare Tavola, abbiamo pensato di raccontare questa storia affascinante». Tutti a lezione, dunque, “A spasso nella Tabella Periodica. Una escursione fra gli elementi chimici…strategici”. Solo alcuni spunti: fino al 3000 A.C. erano noti solo 8 elementi; nel 1250 fu scoperto l’arsenico, e nell’arco dei successivi 800 anni, siamo arrivati ai 118 elementi dell’attuale Tavola periodica. La relazione si è concentrata sulle idee fondamentali che hanno portato alla moderna tabella degli elementi, insieme ad alcune considerazioni sull’utilizzo e sulla reperibilità di alcuni di essi, di particolare importanza strategica. Un consiglio su tutti: «alla scienza occorre approcciarsi con umiltà», ha ricordato Pampaloni ai giovani.

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