Mancano ormai pochi giorni, forse ore, al via libera della Commissione europea al piano di salvataggio di banca Mps. «Tutto è pronto per l’Europa», disse un consigliere, rimasto anonimo, di banca Mps venerdì scorso all’uscita dal consiglio di amministrazione. Nel piano di risanamento approvato sarebbero previsti esuberi da smaltire in 5 anni che oscillano tra i 4 e i 6.000, su un totale di circa 25 mila dipendenti in tutta Italia. Oggi Repubblica Firenze ricorda che di questi circa 6/7.000 siano in Toscana di cui 2.500 solo a Siena, alla Direzione generale. Appare pertanto ovvio che la scure dei tagli montepaschini si sentirà più forte proprio nella nostra regione.

Anche per questo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato di aver scritto una lettera al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. «E’ in atto – ha spiegato Rossi – una trasformazione radicale del sistema bancario in Toscana, con ripercussioni epocali sia per gli assetti finanziari e economici, sia per i livelli occupazionali. Davanti a questo tsunami che ha avuto il suo epicentro in Toscana e Veneto, abbiamo la necessità di seguire da vicino ed essere partecipi delle intenzioni del Governo».

I numeri dei cambiamenti si allargano se, oltre a Mps, vengono prese in esame le vicende della ex Banca Etruria (con la nuova proprietà di Ubi Banca), le ripercussioni in Toscana del crac delle banche venete (con conseguenze in particolare per la ex CariPrato). Secondo la stima dei sindacati si tratterebbe di 15.000 lavoratori interessati in Toscana, su un totale di 24.000, per 3-4.000 di essi potrebbe significare il prepensionamento.

«Questi numeri – dice Rossi – di per sé evidenziano la portata del cambiamento in atto anche solo a livello occupazionale. Si prospettano scenari delicati per tanti lavoratori ed è interesse di tutti che questi percorsi di per sé traumatici, non siano troppo penalizzanti. A questo si aggiunge il bisogno di valutare il quadro che si sta aprendo per  la nostra economia, in virtù dell’arrivo di gruppi bancari con direzioni esterne alla Toscana. E’ necessario capire come intenderanno interloquire con il nostro tessuto economico, e quali saranno le ricadute sul terreno decisivo del credito. Sono interrogativi importanti di fronte ai quali, nel rispetto delle nostre competenze, vogliamo avere degli elementi di conoscenza in più».

Il presidente ha annunciato che fisserà in agenda nelle prossime settimane incontri con i rappresentanti sindacali di Ubi banca (Nuova Banca Etruria) e di Monte dei Paschi.

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