Prima i cetrioli, poi i germogli di soia. Ora, forse, nemmeno quelli. Mentre la sanità europea brancola nel buio alla ricerca della fonte di propagazione del batterio Escherichia Coli che nelle ultime settimane ha provocato 22 morti, crolla in Europa il consumo di frutta e verdura con gravi danni ai produttori.


Le compensazione – La Commissione Ue ha intenzione di proporre ”compensazioni” finanziarie per aiutare i produttori di vegetali e frutta colpiti dall’allerta sul batterio killer. Lo ha annunciato un portavoce dell’esecutivo europeo. La proposta sarà fatta domani al consiglio straordinario dei ministri dell’agricoltura che si terrà a Lussemburgo.


Italia sicura – “La frutta e la verdura italiane non hanno nessun tipo di rischio o preoccupazione”, quindi gli italiani possono, anzi, devono, tranquillamente consumarli. E’ il messaggio ribadito dal ministro alla salute Ferruccio Fazio al termine del Consiglio Ue salute a Lussemburgo. Il ministro ha poi aggiunto di non ”focalizzarsi su quelli che sono i singoli vegetali poiché sono situazioni locali”. Per Fazio, invece, ”conviene fare un approfondimento, chiesto dai nostri tavoli tecnici, e una focalizzazione su ciò che sembra avvenuto in quella azienda e su quelle che sono le situazioni di produzione e confezionamento”.


Scagionati anche i germogli di soia – Risultano negativi i primi test condotti sui germogli di soia, provenienti da un’azienda biologica nel nord della Germania, ritenuti la presunta fonte della variante del batterio Escherichia coli (Ehec). Lo ha riferito il ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia. Su 40 campioni esaminati, 23 risultano privi del batterio killer responsabile della morte di 22 persone in Europa, ha spiegato il ministero dell’Agricoltura.  Il ministro ha inoltre previsto che i risultati di tutti i test non si conosceranno in tempi brevi. Le ricerche della fonte dell’infezione, ha spiegato, sono difficili anche perché sono già passate diverse settimane dallo scoppio dell’epidemia. Gli ulteriori esami previsti sui campioni di germogli di soia prelevati dall’azienda della Bassa Sassonia sotto accusa, ha proseguito il ministro, verranno realizzati in collaborazione con l’istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR).


Sdan – Siena

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