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FIRENZE – «Sulla strategia regionale per la biodiversità, approvata nel 2015 con obiettivi da conseguire entro il 2020, la Toscana è indietro. Su 139 azioni indicate come di particolare rilevanza e urgenza quasi la metà non sono state effettuate (47%), poco più di un terzo (35%) sono state compiute parzialmente e il 16% ha visto il suo compimento».

È l’allarme lanciato dal Wwf che ha fatto il punto sullo stato di attuazione della strategia regionale per la biodiversità, in occasione della conferenza mondiale sulla diversità biologica che si tiene in due fasi (ottobre 2021 e aprile-maggio 2022) a Kunming in Cina. «Se non siamo riusciti – si legge in una nota – non solo a centrare, ma neppure lontanamente ad avvicinarci agli obiettivi, piuttosto minimali, che la Regione Toscana si era data nel 2015, cosa dire di quelli che sono i nuovi obiettivi che l’Unione Europea ha indicato a tutti gli Stati membri per il 2030? Nel 2020 l’Unione Europea ha infatti approvato una nuova strategia europea per la biodiversità, che pone per tutti obiettivi molto più ambiziosi di quelli che la Regione Toscana si era data, senza raggiungerli, per il 2020. Si parla, solo per fare un esempio, di portare la percentuale delle aree protette al 30% della superficie terrestre, che vuol dire più che raddoppiare le aree protette della Toscana».

Secondo il Wwf la Toscana «deve cambiare passo. Al nuovo assessore all’ambiente Monia Monni «sta il non facile ma fondamentale compito di fare ciò che non è stato fatto fino ad oggi e di creare le basi e cominciare a percorrere la strada verso i nuovi obiettivi europei».

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