E’ indiscutibilmente il Palio dei fantini. Non certamente quello dei cavalli, considerando le assenze di Morosita Prima, Occolè, Oppio e Mississippi e la scelta pressoché obbligata da parte dei capitani di dieci cavalli sui 23 presentati questa mattina. Cinque esordienti sono tanti, forse troppi, ma sono anche la conseguenza di un’anomalia che andrà per forza di cose analizzata dopo questa carriera dell’Assunta: più di 100 cavalli iscritti all’albo, più di 90 visitati alla clinica veterinaria del Ceppo e solamente 23 a disposizione dei capitani. Le accoppiate si sono definite mezz’ora dopo l’assegnazione, sintomo dell’assenza di cavalli in grado di scompaginare strategie e rapporti consolidati. Il ritorno di Trecciolino nell’Istrice era nell’aria (ha vinto in Camollia nel luglio 2008 con Già del Menhir), il ritorno di Scompiglio nella Lupa era probabile, la ripartenza di Brio dalla Torre una strada tracciata dopo la vittoria di luglio, la conferma di Salasso nell’Onda una scelta logica. Nell’aria e ricco di significati anche il rapporto rispolverato dalla Tartuca con Gingillo (vittoria nel luglio 2009 con Già del Menhir) e il nuovo matrimonio tra Tittia e la Selva. Nelle previsioni si leggeva anche della volontà del Valdimontone di affidare nuovamente il giubbetto a Brigante, così come era ipotizzabile il concretizzarsi del rapporto tra la Chiocciola e Girolamo. Le vere sorprese invece le hanno presentate Nicchio ed Oca. La contrada dei Pispini sembrava orientata a montare Grandine mentre ha scelto Bighino, nel palio scorso dato in buoni rapporti con la rivale. Il rione di Fontebranda invece ha virato le proprie strategie verso Bellocchio, che sembrava potesse avere buone chance di montare nella Torre. E’ davvero il Palio dei fantini dunque, che hanno scelto più di altre volte dove montare e avranno allo stesso tempo più responsabilità al canape la sera del 16 agosto dovendo dimostrare di aver fatto la scelta giusta o perlomeno la più logica, non semplicissimo vedendo come si sono formate le accoppiate.
