Viale Italia

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Aamps va avanti sulla strada del concordato preventivo per la società di raccolta dei rifiuti al 100% di proprietà del Comune di Livorno alla quale i sindaci revisori hanno chiesto ‘approfondimenti tecnici’ e lo stanziamento dei fondi per pagare la proceduta. «Si va avanti con il percorso indicato – ha detto Aldo Iacomelli, presidente di Aamps – ma i sindaci revisori hanno chiesto un approfondimento tecnico amministrativo cui il cda darà seguito prima di assumere determinazioni per dare poi attuazione alle indicazioni del socio Comune di Livorno». L’ok al concordato voluto dal sindaco Filippo Nogarin è stato dato dopo un duro percorso politico in consiglio comunale a conclusione del quale tre consiglieri di maggioranza sono stati espulsi da M5s. «Inoltre – ha spiegato il presidente – è stato stabilito che serve lo stanziamento straordinario dei fondi, almeno un milione di euro, per pagare la eventuale procedura di concordato. Stante questo breve e tecnico ampliamento dei tempi consentiremo qualche giorno in più al Comune per fornirci l’indirizzo definitivo ai sensi di legge sui 39 precari da stabilizzare in vista della scadenza del 31 dicembre».

Non si fermano le polemiche Nel frattempo continuano le polemiche politiche soprattutto all’indirizzo della scelta del concordata fatta la scorsa settimana dal sindaco Nogarin. «Come sempre il Movimento 5 stelle quando deve passare dalle parole ai fatti non ne azzecca una – ha dichiarato Silvia Velo sottosegretario all’Ambiente, parlando della società dei rifiuti del capoluogo labronico -. Oggi, ad esempio, il sindaco Nogarin deve incassare il blocco da parte del collegio dei revisori dei conti di Aamps, per la delibera di prenotazione del concordato. Il motivo? A quanto pare la procedura di concordato, il coniglio che Nogarin ha tirato fuori dal cilindro per salvare la società, costerebbe più di un milione e mezzo di euro tra costi giudiziari, tecnici, e di liquidazione. Insomma tra annunci di salvataggio dell’azienda, espulsioni di consiglieri e di dissidenti – ha aggiunto Velo – il sindaco Nogarin continua a inanellare pessime figure senza produrre risultati concreti». La cosa peggiore, ad avviso di Silvia Velo, è «che per l’incompetenza del sindaco pentastellato di Livorno, a rimetterci saranno i lavoratori dell’azienda e quelli delle imprese legate dell’indotto che, con la scelta sciagurata del concordato, subiranno gravi conseguenze. Nogarin si fermi finché è in tempo e affronti le questioni senza pregiudizi ideologici, a cominciare dal piano industriale predisposto dall’azienda e che ancora non è stato attuato».

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