SIENA – “Chiediamo al governo di rimandare la decisione solo nel momento in cui la Regione Toscana avrà concluso un lavoro sul piano energetico regionale, stabilendo dei criteri di valutazione di ogni intervento con parametri ben precisi”.

Dopo la nostra intervista a Sorgenia, ad intervenire sulla realizzazione della nuova centrale in Val di Paglia in provincia di Siena, e più in generale sul tema dello sviluppo geotermico in Toscana, è Europa Verde.

Geotermia e una centrale che divide, Ceroti (Sorgenia): Un progetto sicuro

“Europa Verde provinciale di Siena non ha aderito al comitato contro la geotermia. Questo non vuol dire che approviamo progetti di geotermia ad entalpia. Ma non possiamo escludere dalla nostra riflessione che la geotermia rappresenta una delle tante soluzioni rinnovabili alla crisi energetica del nostro paese ed alla possibilità di accelerare nella direzione della decarbonizzazione” spiegano i coordinatori Ginevra La Russa e David Poggialini.

“La Toscana è già una regione geotermica, con una altissima percentuale di energia rinnovabile da geotermia prodotta nel nostro territorio ed immessa nella rete nazionale. Non possiamo però vedere il nostro territorio ridotto ad un cola brodo, con altre dieci forse dodici centrali geotermiche a ciclo binario, da autorizzare nei prossimi anni. Tutto questo in assenza di un piano energetico regionale, che deve stabilire delle priorità in base alla sostenibilità di ogni singolo progetto, in relazione alla capacità di resilienza e rispetto del nostro paesaggio”.

Per Europa Verde ci sono “enormi superfici pubbliche ed industriali non utilizzate da destinare alla realizzazione di parchi fotovoltaici, dobbiamo accelerare per la realizzazione di progetti di eolico offshore, dobbiamo concludere il prima possibile un piano rifiuti con i relativi impianti che genereranno anche energia, come nel caso degli impianti a biodigestione anaerobica. Tutto questo non può essere trattato come singoli tasselli, ma serve una precisa strategia energetica pubblica”.

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