dopingIl ciclista Riccardo Riccò, già squalificato per doping, è stato denunciato, insieme a un altro ciclista, in un’indagine del Nas di Livorno sui farmaci ad azione dopante.

Sequestrate 100 confezioni di medicinale di provenienza ospedaliera In un blitz, i carabinieri hanno arrestato in flagranza un operatore sanitario e un commerciante sorpresi mentre cedevano confezioni di medicinali ai 2 ciclisti. L’operatore sanitario, 48 anni, e il commerciante, 50, entrambi livornesi, sono ai domiciliari. Per loro le accuse sono ricettazione e commercio di farmaci ad azione dopante. Stessi reati sono ipotizzati, in concorso, per i due ciclisti: Riccò, 31 anni, e un trentasettenne di Rosignano (Livorno). Anche quest’ultimo graviterebbe nel mondo del professionismo. Gli arresti sono scattati nella tarda serata di ieri, nel livornese, durante uno scambio di circa 30 confezioni di medicinali. Secondo quanto accertato dai militari, coordinati dalle Procure di Livorno e Lucca, i farmaci sarebbero di provenienza ospedaliera e hanno come principio attivo il testosterone e epoietina. In una perquisizione a casa del sanitario e del commerciante, i militari hanno sequestrato oltre 100 confezioni di medicinali, per un valore di 15 mila euro.

La difesa di Riccò: «Ero nel posto sbagliato nel momento sbagliato» A dirlo il ciclista Riccò, che nel pomeriggio ha incontrato i propri legali, gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi, si difende spiegando che i farmaci trovati dai Carabinieri del Nas durante il blitz non erano destinati a lui. «Sono estraneo alla vicenda» ha detto. «A Riccardo non è stato sequestrato alcun farmaco. Si dichiara in grado di chiarire ai magistrati la vicenda, rispetto alle contestazioni formulategli» ha spiegato l’avvocato Fiorenzo Alessi. Nei mesi scorsi Riccò aveva annunciato di voler tentare, a luglio, il record di ascesa di alcune cime storiche come il Mont Ventoux. Ad avviso dei suoi legali «non vi è alcuna attinenza tra l’addebito formulatogli e il tentativo sportivo di cui lo stesso Riccò aveva parlato l’anno scorso». Sull’auto dov’erano i due ciclisti, i carabinieri del Nas hanno trovato 1.170 euro in una felpa di Riccò. «Non erano suoi – spiega il legale – ma del suo amico».

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