«Il commercio toscano può finalmente guardare al futuro con ottimismo». E’ il commento a caldo delle associazioni di categoria toscane Confcommercio e Confesercenti, dopo la decisione del Governo di non impugnare il nuovo Codice del Commercio approvato dalla Regione Toscana nel novembre scorso, nonostante il parere contrario dell’Antitrust. Motivo del contendere, i vincoli all’orario di apertura dei distributori di carburante previsti nell’articolo 96, lesivi della libera concorrenza secondo l’Antitrust e invece necessari all’equilibrio del settore secondo gli operatori. Una considerazione, quest’ultima, evidentemente condivisa dal Governo, che ha infatti deciso di non dare seguito alla segnalazione dell’Antitrust.

Questione di dialogo «Senza questa spada di Damocle sulla testa, ora tutte le norme contenute nel Codice del Commercio possono diventare pienamente applicabili, comprese quelle rivolte a sostenere il piccolo commercio in sede fissa e su area pubblica. Ne seguirà una svolta positiva per lo sviluppo e il consolidamento della rete distributiva tradizionale, da sempre valore aggiunto del tessuto economico, sociale e urbano delle nostre città», commentano in una nota congiunta Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana. «La decisione del Governo, che risolve una volta per tutte l’impasse in cui si era incagliato il nuovo Codice, dimostra che il lungo periodo di concertazione e collaborazione fra le associazioni di categoria, la Giunta e il Consiglio regionale ha dato ottimi frutti, come accade ogni volta che pubblico e privato dialogano su obiettivi comuni e condivisi», prosegue la nota, «il testo approvato dalla Regione offre soluzioni intelligenti e innovative per il futuro del commercio, tocca ora alle singole Amministrazioni Comunali il compito di darvi piena applicazione. Le nostre associazioni vigileranno che sia fatto, offrendo fin da ora piena disponibilità a collaborare con i Comuni».

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