SIENA – Torna l’opera in città, un grande evento dell’estate grazie a Chigiana International Festival 2022 che, il 29 e il 30 luglio al Teatro dei Rinnovati di Siena, presenta: ‘Il signor Bruschino ossia il figlio per azzardo’ di Gioachino Rossini.

«Un risultato estremamente rilevante – dice il direttore artistico della Chigiana Nicola Sani -. Produrre un’opera in forma scenica per un’istituzione musicale come l’Accademia Chigiana, che è una scuola e non una fondazione lirica o un teatro di tradizione, rappresenta uno sforzo importante, sul piano artistico e delle risorse finanziarie».

Esperienza nata come progetto sperimentale, è diventata un appuntamento che eleva ancor più il Festival e l’offerta della città.

«Nell’ormai lontano passato la Chigiana metteva in scena produzioni d’opera, ma erano tempi in cui le risorse economiche a disposizione erano molto superiori a quelle attuali. Oggi riusciamo a riprendere quella tradizione grazie alla straordinaria sinergia tra i corsi estivi di alta formazione, tra i loro docenti e alla trasformazione dell’Accademia in un efficace laboratorio di produzione di nuovi progetti musicali, unico in Italia. Dalla collaborazione tra il corso di direzione d’orchestra guidato da Daniele Gatti con Luciano Acocella e il corso di canto guidato da William Matteuzzi, con la partecipazione di grandi professionisti della regia e scenografia lirica come Lorenzo Mariani e William Orlandi, è nato ChigianaOperaLab, oggi una rilevante realtà. Una felice esperienza alla quale collaborano Verona Opera Academy, l’Accademia delle Belle Arti di Brera e che si avvale della partecipazione dell’Orchestra Senzaspine di Bologna, formazione giovanile in residenza per il corso di direzione d’orchestra. Questo non significa che lo sforzo produttivo della Chigiana in termini di risorse finanziarie non sia estremamente rilevante ma, anziché essere proibitivo, è divenuto sostenibile. Ciò permette alla città di Siena e all’Accademia di offrire al pubblico estivo una produzione d’opera con un alto livello performativo, realizzata dai giovani talenti dell’Accademia guidati dai migliori professionisti del settore. Quest’anno, inoltre, al ChigianaOperaLab si affianca BaroqueLan, il laboratorio per l’opera barocca, creato nel quadro della collaborazione con l’Università Mozarteum di Salisburgo: produrrà per la prima volta un’opera in forma di concerto, ‘La Senna festeggiante’ di Antonio Vivaldi, il 2 settembre, evento di chiusura del Chigiana International Festival & Summer Academy 2022».

‘Il signor Bruschino ossia il figlio per azzardo’?

«Dopo ‘Il barbiere di Siviglia’ di Paisiello, nella versione cameristica; ‘La serva padrona’ di Pergolesi messa in scena all’aperto in una coraggiosa edizione nel 2020, l’anno più difficile per la diffusione della pandemia; nel 2021, abbiamo rappresentato ‘L’occasione fa il ladro’ di Rossini, la prima vera creazione scenica completa di ChigianaOperaLab. Quest’anno la scelta di Daniele Gatti e William Matteuzzi è caduta su ‘Il signor Bruschino’, una delle più celebri farse di Rossini. Rappresenta un passo in avanti importante nel processo di costruzione di messa in scena di un titolo d’opera che, pur mantenendo caratteristiche di ‘leggerezza’ sul piano dell’allestimento, ha tutte le caratteristiche drammaturgiche e musicali di un’opera strutturata. ‘Il signor Bruschino’ è regolarmente rappresentata in tutte le stagioni d’opera, come le opere maggiori di Rossini. Inoltre, dal punto di vista del cast, consente l’impiego di numerosi cantanti nei vari registri, permettendo la partecipazione di più allievi del corso di canto. Sono considerazioni importanti quando l’opera è realizzata in un contesto di formazione accademica e non secondo le logiche di produzione di un’istituzione di spettacolo».

Alla Chigiana ciò che avviene nei corsi di alto perfezionamento si trasforma in grande spettacolo, che avvicina maestri e allievi al pubblico?

«Sì, il nostro slogan è ‘quello che avviene la mattina nelle aule, alla sera diventa grande spettacolo per tutti’! Di fatto, al di là degli slogan, grazie al nuovo corso dell’Accademia e alla creazione di Chigiana International Festival & Summer Academy, maestri, allievi e pubblico non sono mai stati così vicini. Il Festival è un grande laboratorio ‘a cielo aperto’ dinamico, giovane e pieno di nuove energie, dove maestri chigiani, artisti ospiti e giovani talenti lavorano insieme per creare spettacoli unici di altissima qualità esecutiva. Il pubblico se ne accorge e ci premia con una presenza assidua e numerosissima, anche per le proposte più innovative e per le nuove creazioni di autori nazionali e internazionali. Questo straordinario clima di collaborazione e sinergia spinge anche i maestri a collaborare tra loro, dando vita a inedite formazioni stellari che creano eventi unici per il nostro Festival».

I grandi artisti e docenti alla Chigiana Daniele Gatti, Luciano Acocella, William Matteuzzi; la regia di Lorenzo Mariani, la scenografia di William Orlandi, l’Orchestra Senzaspine e gli altri: una concentrazione di nomi così importanti può avvenire solo in un ambiente crocevia di relazioni internazionali, come è quello della Chigiana.

«La Chigiana ha saputo trasformare la sua grande eredità culturale in un presente in cui ha incrementato il suo prestigio. Ha creato una dimensione dinamica e competitiva nei confronti delle altre istituzioni del settore, entrando nel ranking delle più prestigiose istituzioni del mondo grazie al suo alto standing internazionale. Questo le permette di realizzare produzioni uniche, che sono sotto gli occhi di tutti: dallo straordinario ciclo dedicato a Luigi Nono, con le principali opere del grande maestro veneziano eseguite con i migliori artisti del mondo e con le più avanzate tecnologie per il live electronics, ai grandi concerti sinfonici e lirico-sinfonici, alle opere liriche come ‘Il signor Bruschino’ e ‘La Senna festeggiante’, alle serate di teatro musicale come ‘Fiabe africane’ e ‘Nostalgia dell’assoluto’ dedicato a Andrej Tarkovskij, alle straordinarie formazioni da camera nate dalla collaborazione tra i maestri chigiani: sensazionale quella del 28 luglio con Ilya Gringolts, Antonio Meneses e Lilya Zilberstein, per la prima volta assieme; fino alle sperimentazioni elettroniche di ‘Current shapes’ con le nuove tendenze giovanili in primo piano».

Il futuro di Chigiana OperaLab, dell’opera alla Chigiana e a Siena? Possiamo attenderci l’opera nel cartellone della Micat in Vertice? Anche produzioni che, dopo Siena, raggiungono in tournée altri teatri?

«Il futuro di ChigianaOperaLab dipende in primo luogo dalle risorse e dalle strutture che avremo a disposizione. Determinante il sostegno della Regione Toscana per le risorse economiche, così come quello del Comune di Siena per l’utilizzo dei teatri della città e di tante altre risorse messe a disposizione dal Comune, forse meno visibili dall’esterno, ma determinanti ai fini della produzione scenica. Siamo molto riconoscenti a entrambe le Istituzioni e, anche per gli eccellenti risultati raggiunti in pochi anni, ci auguriamo di proseguire in una sinergia sempre più efficace nel prossimo futuro. La possibilità di inserire una produzione d’opera nella stagione ‘Micat in Vertice’ mi sembra un’idea suggestiva, ma le condizioni produttive alla Chigiana in estate sono difficilmente replicabili in altri periodi dell’anno. Un’opera in forma di concerto nella ‘Micat in Vertice’ nel futuro potrebbe essere un primo obiettivo a cui puntare, anche in sinergia con altre stagioni concertistiche del nostro Paese».

 

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