Leggenda narra che per i suoi strumenti impiegasse secolari legni provenienti da una chiesa fiorentina demolita del XVI secolo. Vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, Serafino Casini è considerato tra i maggiori liutai italiani del periodo, soprattutto per la realizzazione di violino. E sarà proprio un suo violino, datato 1932, a risuonare martedì 9 ottobre alla Società Dantesca di Firenze (ore 21) nella serata anteprima dei “Concerti dei quartetti della liuteria toscana”, 16 appuntamenti da ottobre a dicembre a Firenze per celebrare la liuteria toscana, arte che affonda le radici nei secoli e che ancora oggi rappresenta un’eccellenza del territorio.

Il concerto Sul palco il Crazy Quartet composto da Beatrice Bianchi e Alessandro Bernardi ai violini, Anna Gandolfi alla viola, Cristiano Sacchi al violoncello. Oltre al violino firmato Serafino Casini, il quartetto utilizzerà strumenti di altri nomi eccellenti dell’arte liutaria quali Giuseppe Fiorini, Franco Simeoni e Marino Capicchioni. Il programma si apre con omaggio alle grandi colonne sonore del cinema e al teatro musicale, con brani di Ennio Morricone, Henry Mancini, Alan Menken e Philip Glass. A seguire il “Quartetto in fa maggiore” composto Antonín Dvořák durante la lunga trasferta negli Stati Uniti e per questo detto ““Americano”.

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