Portanova all'arrivo in tribunale, insieme al padre Daniele

SIENA – “Compivano atti di violenza sessuale nei confronti della vittima, costringendola con violenza, a subire e a compiere atti sessuali, colpendola con forza in più parti del corpo, scattando foto e riprendendola durante gli abusi esercitati”.

Si muove attorno perimetro la decisione del gip Ilaria Cornetti, che nel dicembre scorso ha condannato a 6 anni Manolo Portanova e lo zio Alessio Langella: entrambi hanno optato per il rito abbreviato. Oggi sono state depositate le motivazioni della sentenza. Una settantina di pagine, dove si dà conto di ciò che avvenne in una casa del centro storico di Siena tra il 30 e il 31 maggio 2021. Serata che vide coinvolti anche il fratello del calciatore, William, all’epoca minorenne, e un loro amico, Alessandro Cappiello, che ha scelto il rito abbreviato. Il procedimento inizierà a fine marzo.

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Alla vittima, una ragazza di 22 anni, sono state causate “lesioni personali”, da ferite esterne a traumi ai genitali, “nonché un disturbo di stress acuto con persistenza della sintomatologia ansiosa libera e somatizzata, tensione interna, oscillazione dell’umore, riduzione dell’appetito, con prognosi superiore a 40 giorni”. Nella documentazione sono riportati fatti visti dai cinque punti di vista e poi le valutazioni del giudice, che scrive: “La lesività della vittima è, sì, compatibile con un rapporto sessuale non consensuale, ma non inequivocabilmente e univocamente indicativa dello stesso, come scritto dai consulenti del pm”.

Gli stessi medici avevano scritto: “E’ possibile affermare che la vittima all’accesso al pronto soccorso presentasse un quadro contusivo monocrono pienamente compatibile con quanto riferito dalla stessa, e cioè atti sessuali con percosse ai glutei e al fianco, azione perpetrata da più soggetti”.

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