Per due bidelli, un uomo e una donna, trovati positivi al Coronavirus, il sindaco di Bibbiena (Arezzo) Filippo Vagnoli ha stabilito che i 600 alunni della scuola del paese, l’istituto Dovizi, comprensivo di asilo, elementari e medie, non rientrino alla data del 14 settembre ma il successivo 23 settembre.

Lezioni in presenza sospese Il sindaco Vagnoli ha infatti disposto per questo periodo la “sospensione delle lezioni in presenza per tutti gli ordini di scuola fino al giorno 23 settembre”, pertanto, scatta analogamente al periodo di lockdown, la didattica a distanza, da casa, via web. «I tamponi dei contatti diretti non sono ancora pervenuti – spiega Vagnoli – ma di fatto, a seguito delle positività riscontrate e soprattutto a seguito delle indicazioni che ci sono pervenute dal responsabile dell’igiene pubblica del Casentino, abbiamo pensato di andare in questa direzione per evitare situazioni peggiori in un periodo successivo. Crediamo sia meglio un piccolo sacrificio adesso che un grande sacrificio tra un po’ di tempo. Credo che sospendere le lezioni in presenza sia la giusta decisione per questo momento che – evidenzia il sindaco – vede solo a Bibbiena 25 casi di positività sul territorio e tante quarantene».

Lezioni a distanza per la prima settimana Le lezioni, come confermato dal dirigente scolastico Alessandra Mucci, verranno garantite in modalità on-line (Didattica a distanza) per la prima settimana “quindi attività sincrone con degli orari e attività asincrone utilizzando il registro elettronico e le piattaforme della scuola. La scuola sarà presente con i ragazzi e le famiglie dal 14 settembre. Cercheremo di non gravare molto su tutti loro ma di essere vicini ai nostri studenti”. Il 23 settembre spiega il sindaco “è data strategica e non casuale perché è dopo le elezioni e perché le quarantene del personale si concluderanno il 21 settembre”.

Articolo precedenteFree tours. A Firenze scattano le sanzioni per le guide turistiche abusive
Articolo successivoCoronavirus. Scatti in bianco e nero al Palazzo del Pegaso per raccontare la Toscana in lockdown