È un’anonima giornata del mese di ottobre dell’anno 1947, per la precisione un giovedì. Piove. Piove tanto. Piove a dirotto. Poche persone sono lì ad accogliere il nuovo cappellano. Un cappellano che in poco più di sette anni cambierà parecchie cose, incluso se stesso. Figura di rottura, eppure estremamente rigido. Incredibile precursore dei tempi e al contempo severo, categorico. Don Lorenzo Milani, erroneamente definito “il cattocomunista”, è ricordato soprattutto per il periodo vissuto a Barbiana. Eppure il suo trasferimento a Barbiana, avvenne in conseguenza di ciò che stava facendo come Cappellano di San Donato a Calenzano, borgo a metà strada tra Firenze e Prato, composto prevalentemente da famiglie operaie e contadine. E nel 50esimo anniversario della morte, è il Teatro Manzoni di Calenzano a ricordarlo con lo spettacolo “Il disobbediente”, in prima nazionale da giovedì 6 a domenica 9 aprile  (gio/sab ore 21, dom 9 ore 16,30) nell’ambito della stagione 2016/2017 del Teatro delle Donne.

Lo spettacolo Prima pedagogo che prete, è qui raccontata la sua esperienza straordinaria della Scuola Popolare, che accoglieva insieme bambini e operai. Ecco come provava a creare una nuova società, dove il contadino sapesse difendersi “dal padrone e dai preti”. Ecco come Don Lorenzo Milani non bestemmiava il suo tempo. “Il disobbediente” è scritto e direttore da Eugenio Nocciolini. Il ruolo di protagonista è affidato a Gabriele Giaffreda, completano il cast Niccolò Balducci, Enrico Ballini, Noemi Cappellini, Virginia Milani, Giada Raffaelli, Matilde Vannucchi di CalenzanoTeatroFormazione.

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