sanitàE’ legge la nuova riforma della sanità toscana, approvata a maggioranza dopo la mezzanotte di sabato al termine di una seduta fiume del Consiglio regionale proseguita a oltranza per 5 giorni consecutivi a causa del forte ostruzionismo delle opposizioni che ha costretto l’aula a passare le notti sui banchi. Una svolta c’era già stata nel pomeriggio quando il Pd ha deciso di rinunciare a una cospicua parte dei 151 articoli che compongono la riforma pur di togliere di mezzo migliaia di emendamenti. Sono stati così stralciati 56 articoli che verranno recuperati successivamente con un’integrazione alla legge.

La riforma della sanità toscana Il provvedimento, che porta a compimento il percorso di riordino sanitario avviato da una prima legge approvata a primavera, al termine della legislatura, punta a una semplificazione del modello organizzativo ora incentrato sulle aree vaste e che prevede la riduzione a 3 sole Asl. L’obiettivo era quello di ottenere lo svolgimento del referendum abrogativo, per il quale sono state raccolte 55 mila firme, della precedente legge di riordino sanitario. La nuova norma infatti vanifica lo sforzo referendario, abrogando la legge precedente. L’ultima ‘battaglia’ a suon di interventi si è svolta sui due ultimi articoli della legge che abroga la riforma precedente.

Maratona di tensioni Non sono mancati anche momenti di bagarre in aula tra il presidente della Regione Enrico Rossi, che è sempre stato presente per tutta la durata della seduta, e le opposizioni. Poi l’approvazione con il voto favorevole del Pd e quello contrario delle opposizioni (Fdi, Fi, Lega Nord, M5s, Sì Toscana a sinistra). Nel suo intervento in aula il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha duramente criticato le opposizioni: «I diritti della minoranza devono essere rispettati – ha detto – ma anche quelli della maggioranza che ha il dovere di governare. Prima delle elezioni ho detto che avremmo fatto una riforma difficile con sole tre Asl. Con questo ho vinto e da gennaio saranno tre. Vedremo se si farà il referendum». L’annuncio dello stralcio di 57 dei 151 articoli della nuova riforma sanitaria ha suscitato immediatamente la protesta delle opposizioni (Fi, Fdi, M5s, Lega Nord e Sì Toscana a sinistra) che hanno accusato il Pd di dimostrare come questo provvedimento abbia il solo obiettivo di evitare lo svolgimento del referendum abrogativo della precedente legge di riforma sanitaria, approvata in primavera, al termine della scorsa legislatura. Per il capogruppo Fi Stefano Mugnai «il Pd ha cangurato un terzo della legge ed è la riprova che l’unico obiettivo era quello di non far celebrare il referendum. Rimane una riforma cubista, monca, impraticabile». «Non ve ne importa nulla – riferendosi al Pd -, dei contenuti di questa legge». Andrea Quartini ha parlato di un «atto di una gravità inaudita. Il Pd si è automutilato la riforma sanitaria. Si rende monca la riforma voluta dalla maggioranza e negando di sottoporla al referendum è la sconfitta più grande per l’intero Consiglio. E’ giorno di dolore democratico». Critici i consiglieri di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori (capogruppo) e Paolo Sarti che hanno ribadito come la maggioranza ha “lasciato in piedi solo l”annulla referendum’. L’obiettivo del Pd è questo. Oggi passa una pagina bruttissima». Secondo il capogruppo Lega Nord Manuel Vescovi «se la maggioranza fosse stata veramente convinta di questa legge avrebbe dovuto portarla al termine. Hanno stralciato quasi metà legge e mi domando se questo è fare bene alla Toscana». Il capogruppo Fdi Giovanni Donzelli ha ricordato che «la riforma della sanità è stata la legge bandiera della campagna elettorale del governatore Enrico Rossi per la sua ricandidatura. ora a pochi mesi di distanza si sente il bisogno di abrogarla. Il Pd ha ammainato la bandiera elettorale di Rossi pur di eliminare il rischio che i cittadini dicessero la loro sulla riforma sanitaria». Per il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega Nord) «c’è un’opposizione unita e che rappresenta il 52% dell’elettorato. Questa è la vera maggioranza uscita dalle urne e se l’opposizione è compatta fa la differenza».

Articolo precedenteSindaco indagato, la fretta delle condanne e delle assoluzioni
Articolo successivoFine anno con il botto. Fiorentina, vittoria con il Chievo per chiudere il 2015. Vetta a -1